Concorso docenti, anche Bianchi ammette il flop e accusa l’ex ministra Azzolina: “Lo abbiamo ereditato dal passato”. Lei: “Stupita dalle sue parole”

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si aggiunge alla lunga lista dei critici sulle modalità di selezione per le 27mila cattedre nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. “Modalità non adeguate decise in passato”. Dura la replica dell’ex ministra Lucia Azzolina: “Il test a crocette lo ha voluto lui”.

È stato un flop per chi lo ha organizzato, un incubo per chi ha tentato di superarlo e non c’è riuscito, ma nessuno sembra volersene prendere la paternità (e la responsabilità): il concorso ordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado continua a far discutere. Davanti ai numeri disarmanti sulla percentuale di bocciati già alla prima prova (8 candidati su 10) criticare il metodo con cui questi concorsi sono stati organizzati sembra essere più che legittimo. Alla schiera dei sindacati e docenti però si è aggiunto, forse inaspettatamente, anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che ha cercato di scaricare la patata bollente di un concorso che fino ad oggi ha avuto medie fallimentari sulla precedente gestione ministeriale.

“Si tratta di un concorso che noi abbiamo ereditato dal passato. Stiamo eseguendo impegni presi in precedenza, che vanno onorati, con una modalità di organizzazione anche delle prove che si è dimostrata non adeguata – ha detto il ministro intervenendo all’incontro ‘La burocrazia frena la scuola. Rinnovare l’ordinamento scolastico per garantire la qualità’ dell’istruzione’ organizzato dalla Gilda degli insegnanti – Noi stiamo andando verso un’idea molto chiara, che è quella di andare verso concorsi annuali. Questo era l’ultimo passaggio di una storia che ha dimostrato tutti i limiti, non c’è nessun dubbio. Bisogna andare verso concorsi annuali avendo ben chiaro quali sono i posti disponibili e vacanti in ogni area”.

Parole che però non sono piaciute a quella parte di maggioranza che durante il governo Conte II esprimeva proprio la guida del Ministero dell’Istruzione, ovvero il MoVimento 5 Stelle, che ha letto nell’analisi di Bianchi un chiaro atto d’accusa all’ex ministra Azzolina. “’Le dichiarazioni del ministro sono
sinceramente inconcepibili. Come è possibile parlare di una organizzazione delle prove inadeguata che è stata ereditata dal passato, se la semplificazione delle modalità di selezione è stata realizzata proprio con l’attuale titolare del dicastero dell’Istruzione, all’interno del decreto n.73 del 25 maggio 2021? hanno tuonato le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.

Immediata la replica anche della ex ministra Lucia Azzolina. “Veramente stupita, sono parole molto avventate. Spero si tratti di una svista, altrimenti vuol dire che il ministro firma atti a sua insaputa. Nel 2020 abbiamo bandito un concorso a cui hanno fatto domanda 500 mila persone, in gran parte giovani e giovanissimi, che avrebbero dovuto confrontarsi con due prove scritte a risposta aperta. Allo stesso modo, anche per il concorso straordinario avevamo previsto una prova scritta eliminando proprio il quiz. Poi, però, col decreto 73 del maggio 2021 e gli atti attuativi del dicastero guidato da Bianchi, si è passati al quiz per tutti. Anche il concorso Stem, sempre a crocette, è stato bandito dal suo Ministero. Tutte scelte che si sono rivelate sbagliate. Ora il Ministro, invece di provare ad allontanare le sue responsabilità – aggiunge Azzolina -, venga presto a renderne conto in Parlamento, magari insieme al pasticcio sul rientro di docenti e Ata non vaccinati a scuola”.

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