Una gita nella vicina Milano per pochi (soltanto 15 studenti) e tra quelli che sono stati obbligati a restare a casa ci sono anche degli alunni con disabilità: è quanto è accaduto a una classe (una terza) dell’Istituto comprensorio “Niccolò Tommaseo” di Torino. A raccontarlo sono stati alcuni genitori che hanno deciso
di raccontare la storia a un quotidiano torinese mentre altri, ora, solidarizzano con i docenti e hanno chiesto un’assemblea per parlare di questa vicenda, visto che non condividono l’iniziativa di rivolgersi ai media.
Il caso però non è piaciuto nemmeno al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha fortemente criticato la scelta della scuola di concedere l’ok alla gita solo ad alcuni degli studenti. La scelta, infatti, è caduta solo nei confronti dei più meritevoli e chi non aveva la media dell’8 è rimasto a
casa. “Il merito non ha come riferimento la media aritmetica in pagella, ma l’impegno e la costanza nel realizzare i propri personali talenti – ha detto il ministro – Se poi la scelta di ridurre a soli 15 studenti gli ammessi alla visita è stata fatta dalla struttura ospitante, credo che si potesse chiedere ed ottenere una eccezione facendo proprio riferimento alla necessità di una didattica inclusiva”.
Gli studenti di 14 e 15 anni avevano partecipato, creando dei podcast, al progetto ‘Riconnessioni’. Come obiettivo anche quello di essere ospiti nella redazione di Radio24. Ma c’era un limite stabilito di 15 ragazzi, visto che la radio, sponsor dell’iniziativa, aveva chiesto un massimo di 45 studenti per tre scuole. Quelli della scuola torinese sarebbero stati scelti secondo il criterio del merito, per decisione del consiglio di classe. Qualche studente non è partito, tra cui chi ha dei disturbi nell’apprendimento e uno studente con disabilità, rimanendo in classe e portando avanti attività del progetto.
Nell’occhio del ciclone però è finita, non solo la docente di Lettere che coordina il progetto, ma anche la preside della “Tommaseo”, Lorenza Patriarca, molto conosciuta a Torino in quanto consigliera comunale del Partito Democratico e presidente della commissione Istruzione a Palazzo Civico. “Il consiglio di classe, nella sua autonomia, senza coinvolgere la dirigenza – ha detto la preside – ha ritenuto di scegliere sulla base del merito riferito a risultati scolastici di almeno 7 e 8 e assenza di note disciplinari, impegno e interesse inclusi perché in una classe che lavora per progetti la valutazione tiene necessariamente conto della partecipazione attiva dei ragazzi. Per quanto riguarda lo studente con disabilità la docente di sostegno ha valutato con il consiglio di classe che la gita per lui non fosse utile e che gli avrebbe creato solo dello stress. Ma è l’unica uscita in cui lui non è stato coinvolto”.
LEGGI ANCHE: