Vandalizzata la targa affissa la scorsa settimana alla facoltà di Fisica della Sapienza per ricordare Sufyan Tayeh, rettore dell’Università Islamica di Gaza ucciso in un bombardamento a dicembre. Il tutto è accaduto ieri sera e a pochi metri dal campo delle tende dei pro Palestina. La targa è stata coperta con della vernice spray nera e un cartello: “In ricordo delle 1133 vittime, uomini, donne, bambini, neonati israeliani uccisi, stuprati, bruciati il 7 ottobre del 2023 dagli infami, feroci, assassini palestinesi di Hamas, abitanti di Gaza”. Sui muri sono state disegnate stelle di David. Poi una parola, “Israel”. Il rischio ora è che le due “fazioni” possano scontrarsi anche fisicamente.
“Non possiamo accettare quella che è più di una provocazione — dicono da Cambiare Rotta —. L’impunità di cui godono gli stessi che il 25 aprile hanno tirato sassi e bombe carta sui manifestanti, oggi gli ha concesso di inneggiare ad Israele sulle stesse mura su cui la comunità accademica ricordava le vittime del genocidio in atto con complicità del nostro Paese”.
L’organizzazione chiede alla rettrice Polimeni di “condannare la violenza sionista che oggi è stata lasciata libera di sfogarsi, e riaprire immediatamente il dibattito sul sostegno, vergognoso, che attraverso i numerosi accordi con le università israeliane l’ateneo fornisce al progetto genocida di Israele”. E ancora: “Non ci lasceremo intimorire” e “continueremo a tenere alta l’attenzione e a impegnarci nella solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza”.
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