Concorso flop per i docenti: 8 su 10 sono stati bocciati già alla prima prova

Un’ecatombe che nel mondo della scuola sembra essere davvero senza precedenti: sono i primi risultati che arrivano dal concorso (su base regionale) che sta occupando quasi 600mila docenti per l’assegnazione di oltre 27mila cattedre delle scuole secondarie di primo e secondo grado. La percentuale dei boccati ai quiz in alcuni casi è addirittura del 90%. I sindacati: “Metodo di selezione sbagliato”

Otto prof su dieci bocciati con punte, in alcune realtà, di oltre il 90%: si sta dimostrando un flop senza precedenti il concorso ordinario della scuola secondaria in corso di svolgimento in questi giorni e che sta tenendo impegnati più di mezzo milioni di candidati. Già dalla prima prova, infatti, i dati sono tutt’altro che incoraggianti con una percentuale altissima di docenti che non è riuscita a superare nemmeno il primo scoglio, quello dei quiz a risposta multipla, e commissioni che in molti casi hanno fatto addirittura registrare zero ammessi.

Secondo i dati forniti dal sindacato Anief una delle “migliori” performance si è raggiunta in Puglia, dove per la classe di concorso di Inglese – AB24 e AB25 – ha superato il primo ostacolo il 25% dei partecipanti.  Sempre in Puglia però è esemplare quello che è accaduto con la A022 (Italiano, Storia, Geografia nella scuola secondaria di primo grado), con la prova computer based del 21 e 22 marzo superata soltanto da 87 aspiranti docenti su circa 2.300 candidati, con appena il 3,7% di partecipanti allo scritto che adesso potrà svolgere la prova orale.

“Quello che sta accadendo la conferma che i concorsi, ordinari e straordinari, organizzati dall’amministrazione fanno acqua da tutte le parti – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – Se si organizza una procedura concorsuale ordinaria per assumere oltre 30mila docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, anche di sostegno, e poi selezionarne all’orale meno del 10%, c’è qualcosa che non va nel modo di selezionare. Non bastava la mancata apertura della graduatoria di merito con tutti gli idonei, per superare la quale abbiamo presentato un emendamento al decreto Sostegni ter: ora siamo arrivati al paradosso di avere quasi tutti bocciati. Se ci ritroviamo con centinaia di migliaia di respinti, nemmeno meritevoli di essere ascoltati all’orale, forse sono le prove il problema: delle domande impostate male, probabilmente non previste nemmeno dal programma o perlomeno non pertinenti. È sempre più chiara la necessità di rivedere il sistema di reclutamento, aprendo al doppio canale, che salvaguardi i precari con oltre 24-36 mesi sulla metà dei posti liberi, e che non si accanisca gratuitamente sui candidati andando addirittura a respingere persone preparate e competenti”.

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