Solo rapporti cordiali, niente di più: è stata questa la linea tenuta da Sabrina Quaresima, la dirigente del liceo Montale di Roma finita nella bufera a causa di una presunta relazione sentimentale che avrebbe intrattenuto per circa un mese con uno studente della sua stessa scuola. Ieri l’ispettrice inviata dall’Ufficio scolastico regionale ha ascoltato la preside ed oggi sarà il turno degli altri protagonisti di questa vicenda che ha fatto il giro d’Italia: da un lato i docenti, a cui il giovane si sarebbe rivolto una volta presa la decisione di troncare il rapporto con la preside, dall’altro gli amici del 18 e gli altri studenti del liceo che da tempo erano venuti a conoscenza del caso.
Secondo quanto trapela l’ispezione dovrebbe concludersi nel giro di qualche giorno per poi quindi arrivare a una chiusura di un caso che sta togliendo tranquillità e serenità agli stessi studenti del liceo Montale, soprattutto quelli più vicini allo studente coinvolto nella vicenda e che tra qualche mese dovranno affrontare l’esame di maturità.
A testimonianza del clima abbastanza teso all’interno della scuola ci sono le scritte sui muri che sono state ritrovate nei giorni scorsi e che (seppur in modo velato) accusavano la preside, e adesso anche un comunicato diffuso ieri sulla pagina Instagram del “Collettivo Montale” in cui si chiedono le dimissioni della dirigente scolastica.
“Quando la notizia è esplosa è stato come gettare benzina sulla fiamma già divampata all’interno dell’istituto, dove le voci avevano cominciato a circolare tramite passaparola, creando a scuola un clima di tensione – hanno spiegato gli studenti e le studentesse del liceo – Se le indagini intraprese confermassero tali voci, chiederemmo le dimissioni della dirigente. Per noi è inammissibile un comportamento del genere da parte di una figura istituzionale che dovrebbe essere un esempio per gli studenti e dovrebbe rendere la comunità scolastica un luogo di crescita e apprendimento e un ambiente sicuro per gli studenti e le loro famiglie”.
Una delle critiche che i liceali muovono alla dirigente è di non aver smentito categoricamente la relazione davanti alla comunità scolastica. La preside, proseguono, “non dovrebbe permettere che ‘pettegolezzi’ del genere prendano piede nel suo istituto e in caso di calunnia dovrebbe dare spiegazioni alla comunità scolastica”.
Come noto non ci sarebbero ripercussioni giudiziarie per la dirigente scolastica qualora fosse confermata l’ipotesi della relazione sessuale tra due, essendo lo studente maggiorenne. Piuttosto il problema sarebbe di natura disciplinare. Il Contratto collettivo nazionale di lavoro della scuola, infatti, prevede il licenziamento per “la recidiva nel biennio di atti, comportamenti o molestie a carattere sessuale o quando l’atto, il comportamento o la molestia rivestano carattere di particolare gravità o riguardino, comunque, studentesse o studenti”.
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