Si difende dalla raffica di pugni e calci dell’avversario mordendogli i genitali.
E’ accaduto a Carpineto Sinello, piccolo comune del Vastese su uno dei campi della Terza categoria abruzzese.
Si affrontano la squadra locale e i gialloverdi di Lentella. I tre punti valgono la rincorsa ai play-off. Il primo tempo termina in parità, ma la tensione sale da ambo le parti.
Nel secondo tempo due cartellini rossi – uno per parte – fanno da preludio a quello che accadrà più tardi. In seguito a un fallo di gioco, nel finale di gara, nasce un alterco tra l’autore dell’entrata pericolosa – il numero 10 locale – e un avversario che reclama l’espulsione. La situazione degenera rapidamente alla vista del rosso diretto. Il giocatore del Carpineto Sinello colpisce con un primo pugno il rivale, i compagni non riescono a trattenerlo. Seguono altri colpi e calci. Il lentellese cerca di reagire e cade in ginocchio, mentre l’altro continua a colpirlo dall’alto.
Nel furioso cerchio di giocatori e dirigenti, il gialloverde da terra, morde alle parti basse lo scatenato avversario. Quando a forza i due sono finalmente separati, il calciatore del Carpineto scopre di aver una vasta ferita. Il sangue è visibile e suscita preoccupazione nei presenti. Avrebbe bisogno delle cure mediche, ma continua a minacciare l’avversario e a stento viene trattenuto. La partita, per i due, continua al di fuori del campo. Al Pronto Soccorso di Gissi al numero 10 vengono applicati 7 punti di sutura sulla parte delicata.
Al gialloverde, al San Pio di Vasto, vengono riscontrate contusioni al volto e al torace. Ne avranno entrambi per qualche giorno. Sull’episodio è chiamato a pronunciarsi un giudice sportivo.