John Travolta vittima di se stesso e la lezione di Allevi: le pagelle della seconda serata di Sanremo

Va in archivio anche la seconda serata del Festival tra la voce iconica di Giorgia e l’agghiacciante presenza dell’attore americano che sul palco si lascia trattare da zimbello.

John Travolta: 4

Mito umiliato, attore di fama mondiale trasformato in zimbello. Sui social (e non solo) i commenti al veleno sulla performance di John Travolta al Festival si sprecano e tutti hanno, come minimo comune denominatore, la critica feroce al duo Fiorello-Amadeus accusati di aver utilizzato uno dei volti più iconici del cinema mondiale come macchietta trash con un improbabile ballo del “Qua qua”, con tanto di cappello da papero (poi rifiutato). Dato per assodato che il siparietto passerà alla storia come uno dei più agghiaccianti della storia di Sanremo, siamo davvero sicuri che il Tony Manero della “Febbre del sabato sera” sia stata la vittima dello spettacolo andato in onda ieri sera? Difficile pensare che Travolta non abbia concordato tempi e modi della sua partecipazione al Festival (balletto compreso) visto anche il lauto cachet incassato. Chi ha visto sgretolarsi un mito sul palco sanremese forse ignora che già da parecchi mesi il Vincent di “Pulp Fiction” esegue improbabili balletti sulle nostre tv indossando delle “comodissime” scarpe anti-infortunio di una nota marca commerciale. Niente di personale Vincent ma ieri in tanti abbiamo sperato che a un certo punto si materializzasse il tuo socio Jules per recitare Ezechiele 25:17 e mettere finalmente fine a quello strazio che ti vedeva come unico protagonista.

Giovanni Allevi: 8

Come per la prima serata, le uniche emozioni autentiche dal palco dell’Ariston arrivano da chi parla di vita vera. Dopo la storia di Giogiò Cutolo ieri è toccato al maestro Giovanni Allevi raccontare la sua convivenza con la malattia che gli ha fatto perdere capelli, chili e forza ma non quella speranza che sembra conservare intatta. Assieme a quello straordinario talento musicale che anche ieri chi ha fatto assaporare.

Giorgia: 7

Molto più spigliata del Mengoni della prima serata (vista anche la sua recente fatica artistica come attrice in un non fortunatissimo film di Rocco Papaleo) Giorgia porta a casa il compito senza difficoltà. Certo, quando impugna il microfono e si arrampica su vette vocali sconosciute a noi comuni mortali sembra di essere tornati agli anni ’90 quando proprio da quel palco gli italiani cominciarono a scoprirla e amarla. Ma, in fondo, non ci basta mai.

La classifica: 5

Dispiace dirlo ma il metodo scelto per stilare la classifica dei cantanti in gara non convince del tutto. Che senso ha mettere un giorno sul gradino più alto del podio Geolier se il giorno prima manco si sa in che posizione è arrivato? Perché non rendere veramente trasparente una gara che, anche se qualcuno continua a negarlo, alla fine competizione lo è per davvero? Qual è la logica che sta dietro a questa spasmodica voglia del vedo e non vedo? Aumentare l’audience? Noi siamo convinti che, invece, il rischio sia quello di fare scemare attenzione e soprattutto credibilità a un meccanismo che dovrebbe essere il più semplice possibile. Chi riceve più voti, vince. Difficile?

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