Angelina commuove, Geolier stupisce: la serata delle cover finisce tra i fischi. Ma a perdere è il pubblico dell’Ariston

Le nostre pagelle alla quarta serata di Sanremo dedicata interamente ai duetti e alle cover. Troppo banale spiegare il fenomeno Geolier con l’amore di Napoli per i suoi “scarrafoni”.

Lorella Cuccarini: 6+

Per la generazione che accesso le prime tv sul finire degli anni ’80 è nostalgicamente la più amata dagli italiani, per quelli che invece sono nati dopo il 2000 è una giudice (competente) di un talent. Si potrebbe spiegare così il successo trasversale di Lorella, che sul palco di Sanremo c’era già stata, e che porta a casa una conduzione al fianco di Amadeus sobria ed elegante come i suoi eterni movimenti. Nessuna scintilla, è vero, ma anche nessuna particolare sbavatura. Porta a casa così un festival dove scivolare (soprattutto quando si balla, do you remember John?) è spesso assai facile.

Angelina Mango: 7,5

L’etichetta di “figlia del povero Pino” sarà difficile da scrollarsi di dosso per un po’, ma la ragazza ha già dimostrato di sapere quando e dove andare con la sua musica. L’esibizione nella serata della cover regala quelle emozioni che in tante altre esibizioni sono mancate. L’Ariston (e forse anche un po’ il pubblico da casa che stava seduto sul divano ma che non ha alzato la cornetta per supportarla a dovere) la voleva vincitrice. Si rifarà stasera?

Il fenomeno Geolier: 10

Alzi la mano chi conosceva questo rapper partenopeo prima della serata di martedì. Se il vostro braccio è rimasto inesorabilmente ancorato a terra, allora appartenete alla generazione degli ultra boomer che non hanno ancora capito che Sanremo non è più quello dove a trionfare è quasi sempre la nostalgia per un passato che non c’è più (e di questo va dato atto ad Amadeus di aver fatto davvero una grande opera di convincimento collettiva). La sua performance, e soprattutto il medley, portato sul palco ieri sera non erano eccezionali ma la sua vittoria non si può spiegare – come molto semplicisticamente hanno fatto in molti – con il peso “elettorale” partenopeo e l’amore sconfinato di Napoli verso i suoi “scarrafoni” . Chi lo fa ignora che Geolier riesce a riscuotere un inaspettato seguito anche a nord dell’Equatore dei nostri pregiudizi geografici, soprattutto tra le nuove generazioni.

Il pubblico dell’Ariston: 2

Non è la prima volta che la platea contesta con i fischi una vittoria o un piazzamento giudicato non all’altezza. È ormai da parecchi anni però che i signori e le signore impomatate, che pagano fiori di euro per assistere live a Sanremo, non hanno diritto di voto. E forse è davvero un bene. Altrimenti avremmo avuto, in tempi irrimediabilmente passati, vincitori del calibro di Renato Zero quando portò sul palco una canzone per la Vergine Maria, Al Bano e i suoi gargarismi, Pupo e la casa reale di Savoia. L’Italia sanremese, per fortuna, è una Repubblica fondata sulla musica. Non necessariamente quella che piace a un manipolo di spettatori paganti.

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