Il test di Medicina ritorna al passato: TOLC sostituiti da un quiz cartaceo (ma solo per quest’anno)

Il Ministero dell’Università ha deciso di dire addio al contestato sistema elettronico già dalla sessione prevista per i prossimi mesi. Il “nuovo” esame durerà 100 minuti e sarà articolato in 60 domande a risposta multipla. Tra le novità anche l’apertura di una “banca dati” per i quesisti.

L’ufficialità arriverà solo nei prossimi giorni ma ormai tutto è stato deciso: il test di Medicina abbandonerà già da quest’anno il sistema dei TOLC per ritornare al passato, ovvero al vecchio e caro quiz cartaceo. Lo ha anticipato questa mattina il quotidiano La Stampa che sottolinea come il Ministero dell’Università e della Ricerca sia già al lavoro per provvedere alla pubblicazione dei decreti necessari già nella prossima settimana.

Dopo le polemiche delle ultime settimane seguite anche alla bocciatura dei TOLC da parte del TAR del Lazio, i test di ingresso per gli studenti che vogliono iscriversi alla facoltà di Medicina cambia ancora. Così come cambiano le date che saranno due, una prima e una dopo l’estate. L’esame durerà 100 minuti e sarà articolato in 60 domande a risposta multipla: quattro sulle competenze acquisite negli studi, cinque di logica, 23 di biologia, 15 di chimica e 13 di fisica e matematica.

Tra le novità c’è anche quella della presenza di una “banca dati” a cui gli studenti potranno accedere per studiare e consultare oltre 4 mila domande: 60, poi. Saranno inserite effettivamente nei test di selezione a cui gli aspiranti medici dovranno rispondere.

Il ritorno al passato del test di Medicina però durerà solo un anno. Dal 2025 il governo ha intenzione di mettere in pratica una vera e propria rivoluzione così come ha annunciato ieri il ministro Anna Maria Bernini intervenendo in commissione Istruzione al Senato:“Stiamo lavorando a una riforma organica che apra l’accesso con effetti positivi e stabili nel tempo. L’Italia ha sì bisogno di medici, ma di medici bravi – ha detto – Il nostro obiettivo è fornire agli studenti e alle studentesse la possibilità di coltivare il proprio sogno e la propria vocazione a parità di condizioni”.

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