L’onorevole Casa contro Salvini: “L’appello si è sempre fatto per cognome e per ordine alfabetico”

Il segretario della Lega attacca quella che chiama l’ideologia “gender”: “Vogliono cancellare maschi e femmine”. Vittoria Casa (Idf): “L’appello non si è mai fatto per nome perché di Giorgio e Elena può essercene più d’uno”

L’appello in classe si fa in ordine alfabetico, chiamando bambini e ragazzi per cognome e non per nome per il semplice fatto che di Paolo e Francesca magari ce n’è più d’uno, mentre di Bianchi o Rossi, di Brambilla o Esposito, in genere ce n’è uno solo. Si tratta di logica. La presidente della commissione Cultura e Istruzione della Camera dei deputati, Vittoria Chiesa (Idf) risponde al segretario della Lega Matteo Salvini che durante un comizio aveva agitato il fantasma della cosiddetta ideologia “gender”, che secondo alcune teorie complottiste vorrebbe cancellare la distinzione fra maschi e femmine in nome della fluidità dei generi sessuali, come la causa di questa prassi a suo modo di vedere stravagante.

Appello e “teoria gender”

“In una scuola elementare, e anche in una media, fanno l’appello per cognome per non discriminare qualche bambino che a sette anni magari si sente fluido – aveva detto domenica Salvini dal palco a Domodossola -. Questo non è futuro, è una follia”. Pronta la risposta della ex deputata grillina confluita con altri colleghi transfughi dal M5S nel gruppo di Insieme per il futuro: “L’inizio della campagna elettorale, il caldo e i brindisi estivi non aiutano certo la lucidità – ha attaccato Casa -. Così Salvini, durante una Festa della Lega, si dice stupito che gli appelli scolastici non prevedano la chiama per nome: Elena, Giorgio, Riccardo, Antonella. E in un momento d’estrema fantasia, chiama in causa nientemeno che ‘l’ideologia gender'”. “Che Salvini non avesse alcun tipo di ricordo del tempo passato a scuola lo si era già intuito in altre circostanze – ha continuato l’onorevole Casa -. Da parte mia, lo tranquillizzerei: è così da sempre. L’appello inizia con il cognome e gli elenchi delle classi sono tutti per ordine alfabetico. Tanto più che i nomi propri ricorrono e si rischierebbe di fare enorme confusione”. E poi la stoccata finale: “La scuola sarebbe meravigliosa se gli adulti ne avessero memoria. In particolare i politici, quelli che si candidano a governare il Paese”.

Perchè il gender equality viene ancora oggi spacciato con una stravolta fake news “teoria gender”? Lo abbiamo chiesto direttamente all’onorevole Casa: “Perché a destra è un tema elettorale e demagogico, utilizzabile da chi ha interesse ad agitare bandierine ideologiche e a sostenere bizzarre teorie del complotto – dichiara a Corriereuniv.it la presidente della commissione Istruzione della Camera -. “La migliore risposta a Salvini la danno i nostri giovani, la dà chi la scuola la vive giorno per giorno e sa benissimo che i problemi sono altri. Di scuola occorre parlare soprattutto a partire dagli investimenti pubblici. Che il segretario della Lega si accorga della scuola nel momento di fare l’appello, è tutto dire”.

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