Il relatore all’università è anti abortista, studenti di medicina abbandonano la cerimonia

L’evento organizzato dall’University of Michigan Medical School si è rivelato un boomerang per lo stesso ateneo statunitense. Decine di studenti infatti hanno lasciato la sala appena la relatrice principale ha preso parola.

Doveva essere la cerimonia di benvenuto per i nuovi studenti di Medicina iscritti all’Università ma l’evento organizzato dall’University of Michigan Medical School si è rivelato invece un boomerang per lo stesso ateneo statunitense. Decine di studenti infatti hanno lasciato la sala appena la relatrice principale ha preso parola per contestare le sue posizioni anti abortiste.

La protesta degli studenti di medicina

L’episodio è avvenuto domenica ed è stato immortalato da un video diffuso sui social e che in poco tempo è stato condiviso e visto centinaia di migliaia di volte. Nel filmato si vede il momento in cui diverse dozzine di persone si alzano dai loro posti e si dirigono verso le porte dell’auditorium nel momento esatto in cui la dottoressa Kristin Collier, una assistente professore di medicina all’UMMS e nota per le posizioni anti abortiste, sale sul palco per parlare ai nuovi studenti durante la cerimonia del camice bianco.

In realtà il discorso della docente non doveva concentrarsi sull’aborto visto che era una cerimonia di benvenuto ma la scelta di affidare a lei questo momento aveva già scatenato una valanga di polemiche e critiche nei confronti dell’Università e persino una petizione perché venisse designato un altro docente al suo posto. Una petizione rigettata dal preside della Facoltà di medicina con la motivazione che “la diversità di pensiero e delle idee personali, sono  fondamentale per la libertà e l’eccellenza accademica”.

L’amborto negli USA

“Voglio riconoscere le profonde ferite che la nostra comunità ha subito nelle ultime settimane”, ha dichiarato la docente in un velato riferimento alla controversa decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti sullo stop al diritto all’aborto in Usa. “Abbiamo molto lavoro da fare affinché avvenga la guarigione. E spero che oggi, in questo tempo, possiamo concentrarci su ciò che conta di più: riunirci per sostenere i nostri studenti appena accettati e le loro famiglie con l’obiettivo di accoglierli in una delle più grandi vocazioni che esistono su questa terra”, ha continuato la docente che prima dell’evento aveva ringraziato i suoi sostenitori per averla incoraggiata e aiutata a prepararsi per il discorso.

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