Solo sei italiani su dieci soddisfatti del proprio lavoro: siamo penultimi in Europa

Indagine di Hays Italia condotta sui professionisti di 12 Paesi. A pesare anche nella valutazione anche la scarsa soddisfazione a livello retributivo.

Solo il 61% degli italiani è soddisfatto del lavoro che sta svolgendo, una tra le percentuali più basse a livello europeo e che ci colloca al penultimo posto dei Paesi del vecchio continente. È quanto emerge da un’analisi di Hays Italia condotta sui professionisti (prevalentemente middle e top management) di 12 Paesi in Europa. Nonostante nel 2023 la percentuale degli italiani soddisfatti del lavoro attuale sia cresciuta, raggiungendo il 61% (nel 2022 era del 47%), l’Italia si colloca al penultimo posto tra le nazioni analizzate, seguita solo dal Portogallo (49%) e ben lontana dai Paesi più ‘virtuosi’ come la Repubblica Ceca (78%), Romania (73%) e UK (73%). Anche sotto il profilo retributivo, in Italia i soddisfatti del loro salario rappresentano solo il 57% del campione, un dato comunque migliore rispetto al Portogallo (40%) ma ancora una volta nettamente inferiore alla Repubblica Ceca (77%).  

Nel confronto internazionale, sul podio dei più soddisfatti troviamo i dipendenti della Repubblica Ceca (78%), della Romania (73%) e di UK (73%). Seguono quelli dell’Irlanda (72%), del Belgio (70%), dei Paesi Bassi (70%). Sotto il 70% dei soddisfatti troviamo l’Ungheria (69%), la Polonia (67%), la Spagna (66%) e la Francia (62%), mentre chiudono la classifica Italia (61%) e Portogallo (49%).

“Secondo le stime di Unioncamere – ha commentato Carlos Soave, managing director di Hays Italia – la difficoltà di reperimento del personale è costata all’Italia nel 2023 quasi 44 miliardi di euro, per cui è fondamentale che le imprese investano per migliorare il livello di soddisfazione dei dipendenti per trattenerli. Nel nostro Paese la soddisfazione cresce ma siamo ancora lontani dai livelli ottimali, per questo bisogna puntare sui bisogni intangibili dei dipendenti e non solo sullo stipendio. I benefit, il work life balance, l’ambiente di lavoro stimolante e le opportunità di crescita oggi sono aspetti essenziali per i lavoratori, e sempre più ne influenzano le scelte di carriera. Le aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, devono pertanto avviare un radicato cambio culturale se vogliono migliorare la propria reputazione ed essere più attrattivi sul mercato”.

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