Elezioni europee, come funziona il voto per i fuori sede: scadenza richieste il 5 maggio

Gli studenti devono inviare una comunicazione al Comune di residenza oltre un mese prima delle elezioni europee. L’opportunità di votare dalla città in cui si frequenta l’università è stata introdotta dalla legge 38/2024

La legge 38 del 25 marzo 2024 ha introdotto la possibilità per un gruppo ristretto di “fuori sede”, ovvero solo agli studenti, di votare nei pressi per proprio domicilio, anche se lontano dal luogo di residenza, in occasione delle elezioni europee in programma l’8 e il 9 giugno 2024. Le indicazioni su come fare la richiesta sono state fornite dalla circolare 27/2024 del ministero dell’Interno: la domanda per votare fuori sede deve essere presentata al Comune di residenza (anche per via telematica) entro domenica 5 maggio attraverso un modulo scaricabile dal sito del Viminale.

Cosa indicare nel modulo

Nel modulo vanno indicati l’indirizzo di residenza e di domicilio, con le rispettive circoscrizioni di voto. Lo studente deve essere regolarmente iscritto a una scuola, università o istituzione formativa per un periodo di almeno tre mesi (e deve allegare un certificato di iscrizione, oltre al documento e alla tessera elettorale). Al Comune di residenza, una volta verificati i requisiti, spetterà la comunicazione a quello di domicilio o al capoluogo di Regione. Che, a sua volta, entro il 22 maggio dovrà passare alla Prefettura il numero degli studenti iscritti nelle liste elettorali che hanno chiesto di votare fuori sede.

Lo studente-elettore riceverà un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo della sezione presso cui votare. La sperimentazione prevede che i fuori sede possano votare nel proprio Comune di domicilio solo se quello di residenza appartiene alla stessa circoscrizione elettorale (Nord-Est; Nord-Ovest; Centro; Sud; Isole). Nel caso in cui le circoscrizioni non coincidano, sarà possibile votare nelle sezioni speciali istituite nel capoluogo di Regione del Comune di domicilio. E quindi non sempre vicino a casa: un residente a Venezia che studia a Pavia, per esempio, dovrà votare a Milano.

I dati

Secondo un report di Eurobarometer citato da Il sole 24 Ore, nell’ambito del 50,6% degli elettori europei che avevano votato cinque anni fa, in crescita di circa l’8% sul 2014, la partecipazione dei giovani 16/18-24enni è aumentata del 50% rispetto al 2014 (dal 28 al 42%), mentre quella dei 25-39enni è passata dal 35% del 2014 al 47% (+34%). In quel contesto l’Italia, pur registrando una partecipazione elettorale più alta rispetto a quella dei 28 Paesi (54,5%), aveva visto un calo del 2,7% rispetto al 2014. La sesta ragione in ordine di importanza che gli italiani allora chiamarono in causa per giustificare il non essere andati a votare era “ero in vacanza o lontano da casa” (11% contro il 10% della media Ue).

Coloro che lavorano e vivono fuori dal proprio Comune di residenza non possono beneficiare dell’opzione data ai giovani ma possono usufruire di uno sconto tra il 60 e il 70% del prezzo dei treni a lunga percorrenza.

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