Licenziato per aver mangiato un pezzo di pane, il sindacato media

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“Un dipendente scomodo come gli altri con la tessera sindacale. L’apprendista panettiere è stato colpito la prima volta per avere sbocconcellato un pezzo di pane del supermercato vicino al forno, in orario di servzio. Ha sbagliato ma ha pagato caro l’errore. Gli altri sono quelli di avere reagito a rimproveri oppure sbadataggini”, ha detto Mauro Agricola, addetto allo sportello sindacale.

Dopo dieci giorni di sospensione, però, per fortuna, l’apprendista venticinquenne non verrà licenziato, così come era stato dichiarato inizialmente da Bennet, supermercato del centro commerciale di Sacile, nel Veneto.

“Abbiamo ricucito le relazioni. Il clima è più disteso e il provvedimento disciplinare inflitto al ragazzo apprendista è una soluzione all’alternativa del licenziamento in tronco”, ha detto Antonio Ciancio, sindacalista.
La minaccia di licenziamento era scattata per aver mangiato un pezzetto di pane durante le ore di servizio e per aver avuto delle distrazioni ingenue. Il ragazzo non aveva controllato le confezioni di farina oppure gli scaffarli con la merce.

Alla Uil, però, dicono: “Non cantiamo vittoria. Il dialogo avviato deve consolidarsi e l’azienda deve tenere in primo piano il tavolo sindacale. Non si possono penalizzare i lavoratori con la tessera. Quelli che devono anche fare  conti con salari bassi e tempi di profonda crisi”.
AZ

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