“Scarti come me vi distruggeranno”: chi è il killer di Perm

Mimetica nera a coprire il volto, fucile in braccio, la cartuccera a tracolla, così Timur Bekmansurov, diciotto anni, è entrato all’ingresso dell’Università di Perm, in Russia, e ha aperto il fuoco uccidendo sei persone e ferendone altre 24. Timur, però, è vivo. Dato per morto in un primo momento, è invece ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Lo ha riferito il Comitato Investigativo russo, citato da RIA Novosti.

Durante l’aggressione gli studenti si sono barricati nelle aule e poi sono scappati dalle finestre. Le motivazioni spiegate su VKontakte, il social network russo: “Solo pochi di voi meritano di sopravvivere. Ho pensato a questo gesto da tanto tempo, ho realizzato che adesso era venuto di avverare il mio sogno”. E ancora: “Mi odio, ma voglio causare dolore a tutti quelli che si mettono sulla mia strada”; “gli scarti come me distruggeranno tutto attorno a voi”; “Il mondo è marcio e tutti voi siete guasti dentro”. Timur come Ilnaz Galyalviev, che in maggio a Kazan, sul Volga, aveva ucciso sette studenti e due insegnanti. Anche lui come il killer di Perm aveva annunciato ore prima le sue intenzioni sui social.

L’assalto all’Università di Perm

Secondo le ricostruzioni, l’assalitore sarebbe entrato nel territorio dell’università di Perm verso le 11 del mattino e avrebbe cominciato a sparare seminando il terrore. I media locali e quelli internazionali raccontano di momenti di panico nell’università della regione degli Urali, con studenti e insegnanti che si barricavano nelle aule. “Mentre passavo dall’edificio numero 8, dove c’è la facoltà di Geografia, ho visto come da lì, dal primo piano, gli studenti saltavano dalle finestre e dopo si allontanavano di corsa”, ha raccontato a Meduza un insegnante dell’Ateneo.

Indetta per domani una giornata di lutto. “So bene che nessuna parola può cancellare il dolore della perdita, la sofferenza per questa perdita, soprattutto quando si tratta di giovani che iniziano appena la loro vita”, ha detto Vladimir Putin. “Questa è una tragedia enorme, non solo per le famiglie che hanno perso i loro figli, ma per l’intero Paese”. Nel 2018 un altro giovane uccise 20 persone in una scuola in Crimea, prima di suicidarsi in una strage che allora fu paragonata a quella di Columbine. Dopo la sparatoria nella scuola di Kazan, la Russia ha deciso di aumentare da 18 a 21 l’età minima per acquistare armi da fuoco e ha rafforzato i controlli medici.

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