Scandalo al liceo, la preside non è pentita: “Con lo studente solo una simpatia. Non pensavo ci fosse nulla di strano”

Sabrina Quaresima, dirigente scolastica del liceo Montale di Roma, in un’intervista si difende dalle accuse di aver avuto una relazione sessuale con il 18enne ex rappresentante d’istituto. “Si è inventato tutto” ha ribadito anche nel colloquio avuto con l’ispettrice dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio che sta indagando sul caso e che è durato più di 10 ore. “Se tornassi indietro sarei più cauta”.

“Tra me e quel ragazzo non c’è stata nessuna relazione. Per lui avevo solo una simpatia. Se tornassi indietro modificherei il mio atteggiamento, forse avrei dovuto essere più cauta”. Sabrina Quaresima, la preside del liceo Montale di Roma accusata di aver avuto uno relazione sessuale con uno studente della sua scuola, respinge ancora una volta tutte le accuse. Lo ha fatto durante il lunghissimo colloquio, durato più di 10 ore, avuto con l’ispettrice inviata dall’Ufficio scolastico regionale che sta cercando di fare luce sulla vicenda, lo ha ribadito questa mattina in un’intervista rilasciata al Corriere delle Sera.

La dirigente cerca di spiegare la settima che ha stravolto la sua vita, con tutti i media nazionali che hanno raccontato la presunta relazione amorosa tra lei e l’ex rappresentante di istituto del Montale, scoppiata durante l’occupazione della scuola e andata avanti per circa un mese, con novizia di particolari. Il tutto perché qualcuno ha reso pubbliche le chat e le conversazioni che in quei mesi la dirigente e lo studente avevano avuto, riportando anche la trascrizione di un audio che lasciava poco spazio all’immaginazione con il 18enne che ribadiva la volontà di non poter essere più il suo “toy boy”.

Una vicenda che ha dato della sua immagine una rappresentazione totalmente distorta e che adesso Sabrina Quaresima, attraverso l’intervista pubblicata questa mattina, cerca di riportare verso un ambito più professionale e legato al suo lavoro come dirigente. “C’è stata una sovraesposizione della mia immagine che mi spiego soltanto pensando che forse qualcuno avrà fornito informazioni ai giornali, forse lo stesso studente. C’è stato anche un atteggiamento maschilista: la donna, professionista, è stata messa alla berlina – ha spiegato la preside. – La mia settimana è stata durissima, sconvolgente, mi ha messo a dura prova, è stato difficilissimo dormire e alzarmi tutti i giorni per andare a scuola a fare il mio dovere”.

Una settimana in cui la dirigente ha dovuto affrontare forse la prova più dura: ovvero il confronto con l’ispettrice inviata dall’Usr del Lazio. “È stato condotto con molta professionalità e sensibilità, ma estenuante: è durato dieci ore e mezza – ha ricordato Sabrina Quaresima – Ho risposto a tutte le domande, cercando di ricostruire quello che è successo. Il ragazzo l’ho conosciuto in quanto rappresentante in surroga, e si è subito messo a disposizione. Un aiuto prezioso nel periodo dell’occupazione, quando ha dimostrato di voler collaborare con la presidenza. Ma temevo che si inimicasse i compagni”.

A chi le chiede se i messaggi scambiati con il 18enne fossero quantomeno equivoci, la preside ribadisce di aver avuto un atteggiamento corretto, improntato su nuovo modo di confrontarsi con i ragazzi. “Io vengo da un’esperienza come educatrice al Convitto nazionale dove ero abituata a un’interazione più vicina, più tranquilla. Ora mi rammarico di non essere stata più cauta. Ma nei messaggi non c’era nessuna forma di privilegio nei confronti di questo ragazzo. Non pensavo ci fosse qualcosa di equivoco o di strano. Non ho commesso assolutamente nessuna leggerezza. Ma come si fa a non avere simpatia per chi ti sta aiutando come faceva lui, in un periodo così duro?” si chiede.

Ecco perché la versione che la dirigente del Montale si dà di tutto quello che è successo è che il 18enne si sia praticamente inventato tutto. “Non lo so cosa gli sia passato nella testa, so solo che non è mai esistita nessuna relazione. Se tornassi indietro sicuramente gli chiederei di essere meno attivo nella sua collaborazione, prendendo un po’ le distanze. Ma non mi rimprovero niente, anche nei modi e nell’abbigliamento, magari con un tocco di originalità, ho sempre rispettato il mio ruolo e l’ambiente scolastico” ha concluso la dirigente scolastica del liceo Montale di Roma.

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