Sul piede di guerra e pronti allo sciopero: nel giorno della riapertura delle scuole gli studenti tornano a criticare l’organizzazione messa in campo da Governo e Ministero dell’Istruzione. Per l’ennesima volta il rientro a scuola è a singhiozzo e non sicuro, centinaia di scuole in sciopero e tante altre pronte a scioperare nei prossimi giorni. Questa volta a dire basta siamo noi studentesse e studenti del Paese – dichiara Luca Redolfi, coordinatore dell’Unione degli Studenti – dopo quasi due anni di pandemia è inaccettabile che la scuola continui a farsi trovare impreparata, il Governo ha delle responsabilità politiche gravi in questo disastroso rientro”.
“Diciamo basta al ricatto tra presenza e didattica a distanza. I trasporti e le nostre aule continuano ad essere sovraffollate, gli edifici scolastici sono inadatti per affrontare la pandemia, gli screening in tanti casi non sono stati fatti e non sono ancora stati programmati, le mascherine FFP2 non sono garantite nelle scuole, il sistema dei tracciamenti è completamente saltato – continua Redolfi – La soluzione però non può essere ancora la dad, è stato dimostrato come la didattica a distanza debba restare uno strumento solamente emergenziale. Ha provocato difficoltà di apprendimento, disagio psicologico e dispersione scolastica. Dopo due anni non si può più parlare di emergenza”.
“Già oggi in molte scuole del paese le studentesse e gli studenti stanno scioperando, siamo pronti a proseguire gli scioperi finché la situazione non cambia. Chiediamo di essere ricevuti il prima possibile dal ministro Bianchi, di avere la certezza che si intervenga sui problemi strutturali della scuola, che vengano garantiti tamponi e mascherine FFP2 a tutte le studentesse e gli studenti, che si riattivi il sistema di tracciamento” conclude Redolfi