Mobilità, il ministero ai sindacati: “Non c’è volontà politica di rimuovere il vincolo”

I docenti vincolati per tre anni. Le sigle della scuola di nuovo unite dopo lo strappo di dicembre: “Se non verranno fatte modiche non firmeremo”

Ennesimo buco nell’acqua l’incontro sulla mobilità dei docenti tra le sigle sindacali della scuola, sia quelle che avevano scioperato il 10 dicembre FLC CGIL, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams , sia la Cisl, con il ministero dell’Istruzione per discutere della possibilità di togliere i vincoli inseriti questa estate per garantire la continuità didattica.

“Abbiamo trovato l’amministrazione rigida sulle sue posizioni – afferma Alessandro Rapezzi, Flc Cgil -. Per la prima volta tutte le sigle sindacali al completo, Cisl compresa, hanno chiesto prima di avviare la discussione se c’era la volontà da parte dell’aministrazione di superare i vincoli: ci è stato risposto di no, che le condizioni politiche non erano cambiate”. Non solo, il ministero ha presentato ai sindacati la bozza di contratto dove venivano assimilati per la prima volta i vincoli imposti sulla mobilità.

Il vincolo alla mobilità dei docenti

“Qui qualcuno gioca a nascondino – continua il delegato Cgil -, perché durante la discussione alla legge di Bilancio le forze politiche erano d’accordo con noi nel rimuovere il vincolo della mobilità. Poi non è stato portato nessun emendamento in merito, probabilmente perché qualcuno ha posto un veto in tal senso, quindi le posizioni sono rimaste lontane”. I funzionari di Viale Trastevere hanno assicurato, però, ai delegati sindacali che cercheranno una mediazione con il ministro. “Siamo rimasti d’accordo che se nelle prossime ore dovesse arrivare una nuova convocazione, questo sarebbe il segnale che c’è una volontà politica di discutere. Altrimenti da parte nostre ripartirà la mobilitazione su questo punto per chiamare i lavoratori per sostenerci su questo tema”.

Con oltre 200mila posti vacanti per risolvere problematica della continuità didattica basterebbe coprirli o diminuirli drastiscamente. Ma in legge di Bilancio non sono stati fatti seri investimenti in tal senso: “I docenti si muovono cercando di tornare vicino casa perché ci sono moltissimi posti disponibili, occupandoli assumento docenti a tempo indeterminato si attenuerebbe tale problematica – conferma Rapezzi -. Ma non solo. All’interno dei plessi scolastici non valgono i vincoli quindi un dirigento può spostare un insegnante all’interno dei vari plessi. Quindi cosa salvaguarda la norma dei vincoli?”.

La prospettiva del CCN e la volontà di non firmarlo

“La bozza di contratto presentata dal ministero è irricevibile”, fa sapere la Cisl Scuola che già nell’incontro avuto, unica tra le forze sindacali, il 16 novembre scors, si era decisa a non firmare senza delle modifiche. “Avevamo a suo tempo presentato una proposta che individua la possibilità per il personale di presentare la domanda di trasferimento al fine di acquisire la titolarità della sede – spiegano da Via Po -, ma era stata respinta dal ministero”.

Anche la Cisl, ,insomma, che in dicembre si era dimostrata disposta a mediare con il governo, ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di firmare un tale accordo sindacale. E in una nota scrive: “Riteniamo che sia necessario il massimo impegno da parte di tutti perché il confronto approdi ad un esito positivo, evitando che l’Amministrazione sia messa nella condizione di applicare rigidamente i vincoli previsti dalla legge”.

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