“Aiutiamo i docenti no vax senza stipendio”: l’idea di un gruppo di prof e genitori in un liceo

A Castel Maggiore, in provincia di Bologna, è nato un comitato per sostenere economicamente i docenti che hanno rifiutato di vaccinarsi e che sono stati sospesi. “Decisione incomprensibile perché con un tampone effettuato ogni due giorni non sono un pericolo per la scuola e i ragazzi”.

Un fondo per aiutare i docenti no vax sospesi e che quindi non potranno più ricevere lo stipendio: è quello che sta per nascere in Emilia-Romagna su iniziativa di alcuni prof e genitori di un liceo di Castel Maggiore, popoloso centro alle porte di Bologna. Una iniziativa destinata a far discutere visto che l’obbligo vaccinale per il personale scolastico è uno dei punti cardine dell’azione di Governo e Ministero dell’Istruzione proprio per cercare di arginare al massimo il pericolo di diffusione del virus all’interno del mondo scuola.

L’idea, come detto, è venuta ad alcuni docenti e genitori del liceo Keynes, che si sono riuniti in un comitato solidale che intende sostenere quei docenti che non essendosi vaccinati contro il Covid sono stati sospesi senza stipendio. “Si ritiene infatti che essi, eseguendo un tampone ogni due giorni, non costituissero un pericolo per la scuola, anzi, è proprio la loro assenza che danneggia le classi in cui prestano servizio da anni privandole della continuità didattica, pilastro fondamentale per il successo formativo”, fa sapere il neonato comitato.

“Sperando che questa iniziativa faccia riflettere sugli effetti delle misure assunte dalle autorità amministrative, si propone inoltre la finalità di raccogliere fondi atti, almeno parzialmente, a supplire alla mancanza di stipendio dei lavoratori e delle lavoratrici sollevati dal servizio, ma ancora parte della nostra comunità scolastica: accogliente, inclusiva e aperta alle differenze” concludono i membri del comitato del liceo Keynes di Castel Maggiore.

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