Nella giornata di ieri è stata apposta la firma alla legge Renzi-Giannini sulla scuola e nei prossimi giorni sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Al Corriere dell’Università ecco il commento da parte delle associazioni studentesche
“La firma del Presidente della Repubblica è ingiusta, considerando anche i profili di incostituzionalità della legge. Dopo mesi di cortei, occupazioni, proposte alternative e scioperi è assurdo che non si sia fatto un passo indietro. “Da settembre renderemo le scuole ingovernabili.” – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “Renzi non ha compreso l’entità della resistenza che metteremo in campo. Il movimento della scuola ha già dimostrato di essere maggioritario nel Paese e non si fermerà. Mattarella avrebbe fatto bene ad ascoltare le voci della protesta, invece di legittimare l’autoritarismo di Renzi”
“Il Governo con questa legge risponde soltanto agli interessi delle imprese, dei presidi-manager e alle logiche valutative degli Invalsi. Le scuole dovranno diventare “imprenditrici” per autopromuoversi recependo fondi dal territorio e saranno palestre di clientelismi, autocrazia e assenza di diritti per studenti e lavoratori. Connettendo questa legge col DLgs 81/15, con l’apprendistato che ritorna come formula alternativa di assolvimento dell’obbligo scolastico, si palesa la natura della riforma del Governo: una “buona scuola” della precarietà che riproduce le disuguaglianze” – continua Lampis – “Nei prossimi mesi continueremo a lottare un “Altra Scuola” giusta che riparta da sette priorità radicalmente alternative a quelle governative, per creare una scuola gratuita, di qualità, formativa, in grado di cambiare il modello di lavoro e di sviluppo”
“Le scuole da settembre saranno un problema per il Governo Renzi” – continua l’UdS – “Boicotteremo i dispositivi di valutazione, creeremo nuovi organi di partecipazione per bloccare l’applicazione della riforma, costruiremo proposte alternative da mettere in pratica scuola per scuola, evidenzieremo in diverse forme le mancanze strutturali della scuola pubblica italiana e continueremo a riempire le piazze con i lavoratori e i precari”
“La firma di Mattarella conferma l’assoluta sordità delle nostre istituzioni alle piazze del Paese – Conclude Alberto Campailla, portavoce di Link Coordinamento Universitario – completando il quadro di un grave problema democratico. Siamo convinti che in questo momento più che mai sia necessario portare avanti con caparbietà le nostre rivendicazioni: è per questo che continueremo a chiedere una inversione di rotta rispetto al sistema di accesso all’insegnamento, pretendendo un piano di assunzioni pluriennale per tutti gli abilitati e l’apertura del concorso ai laureati”.
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