In Sardegna il primo progetto sul coding in Italia: "Gli studenti imparano prima"

A partire dal prossimo anno scolastico nelle scuole medie inferiori e superiori della Sardegna si studierà il «coding». La Regione ha infatti concluso un accordo con Codeacademy, una start up americana che su richiesta del presidente Obama in persona ha realizzato e diffuso nelle scuole degli States una piattaforma che, ad oggi, conta già più di 24 milioni di iscritti.

 «La piattaforma è tradotta italiano – precisa al Corriere Nicola Fioravanti, direttore del progetto Learn to Code della Regione – e sarà accompagnata da altri progetti per applicare l’insegnamento con iniziative concrete: dalla realizzazione del sito web della scuola al calcolo delle specie in estinzione, ai flussi turistici in Sardegna anche in forma di app per cellulare».

La Regione all’inizio di ottobre diffonderà un bando proponendo alle scuole l’utilizzo della piattaforma nelle ore supplementari del pomeriggio perché l’inserimento nelle ore normali del mattino richiederebbe una modifica del ministero. Per gli studenti si prevedono 50 ore l’anno (2 a settimana, quindi) a partire dal prossimo gennaio. Nelle scuole ci sarà anche un esperto per l’assistenza del caso.

«Nell’era digitale la programmazione informatica diventa uno strumento di sviluppo dalle enormi potenzialità – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Il linguaggio del “coding”, attraverso il quale è possibile sviluppare software, programmi e app sempre più evoluti e rispondenti alle esigenze di oggi, sarà alla portata di tutti i nostri studenti, grazie a Codecademy e al dialogo che stiamo aprendo con le nostre scuole».

Essere esperti di «coding» oggi significa avere più facile accesso al mondo del lavoro. Per questo iniziare già dalla scuola media può favorire una preparazione preziosa oltre ad una formazione logica indispensabile.

«Per coinvolgere meglio gli studenti – nota Fioravanti – i linguaggi più diffusi di oggi (HTML, CSS, Javascrip e jQuery, PHP, Pyton e Ruby) saranno proposti attraverso elementi mutuati dal gioco». La regione sosterrà le spese necessarie per implementare il progetto battezzato «Iscol@» che potrebbe funzionare da apripista per le scuole italiane.

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