Il Pd incontra gli studenti. Gribaudo: “Da Lamorgese risposte non convincenti. Avviamo un dialogo con i giovani per la scuola post pandemia”

“Devono essere previsti dei veri tutor in alternanza scuola-lavoro”. Mentre sul bonus psicologo “stiamo lavorando con le Regioni per introdurre maggiori risorse nel Milleproroghe”

Dopo l’informativa della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in merito all’uso della forza contro gli studenti durante le manifestazioni, il Partito Democratico ha incontrato alcune rappresentanze studentesche per parlare della scuola di domani. Tra i temi affrontati ci sono stti il disagio psicologico, Dad, maturità e scontri in piazza: è soprattutto intorno a queste emergenze che si è concentrato l’incontro avvenuto ieri sera al Nazareno.

L’incontro

“Un incontro positivo. Abbiamo concordato di favorire un dialogo con il ministro Bianchi rispetto le esigenze degli studenti e ci siamo spinte nell’affermare la volontà del Partito Democratico di aprire ad un lavoro che porti alla comunicazione preventiva ad inizio anno per le modalità degli esami di Stato”, ha confermato a Corriereuniv.it l’onorevole Chiara Gribaudo, reponsabile Missione Giovani nel Partito Democratico, che insieme alla collega di partito Manuela Ghizzoni, reponsabile Istruzione, ha incontrato i coordinatori di Rete, FdS, Rsi e Uds (quest’ultima ha ritenuto di non partecipare al colloquio, pur presentandosi, spiegando l motivazioni). “Non solo per gli studenti, ma anche per i docenti che hanno diritto di sapere come avviare per tempo un’adeguata programmazione scolastica in vista dell’esame. Naturalmente – continua Gribaudo – non basterà ripristinare gli esami e le regole pre pandemia perché sono cambiati molti elementi nella vita scolastica e l’aumento di incertezze sul futuro dei ragazzi”.

Riguardo l’informativa della ministra dell’Interno, Gribaudo è stata la promotrice dell’interrogazione parlamentare discussa ieri in Parlamento: “Non sono stata convinta più di tanto dalle risposte della ministra. Le ho trovate tardive e parziali come informazioni fornite. Mi auguro che non avvengano più tali repressioni da parte di chi dovrebbe garantire i cittadini, ancora di più se minorenni, sopratutto nelle prossime ore in ci gli studenti continueranno a mobilitarsi finché non riceveranno le risposte che cercano”. Mentre sul supporto psicologico agli studenti rivela come durante la giornata si sia lavorato “insieme con le Regioni per introdurre maggiori risorse nel Milleproroghe” per trovare un punto di incontro sul tema con delle ipotesi in campo come un maggiore supporto da parte del sistema sanitario o l’uso di strumenti come una tipologia di voucher per chi necessita di un sostegno. “Stiamo cercando di lavorare in modo che possano venire accolte le proposte dei giovani in modo che non si parli soltanto di loro, ma con loro. Farlo è nostro dovere, come ci ha anche ricordato il Presidente Mattarella. Altri momenti di confronto verranno e vogliamo adottarli come prassi per costruire un modello più giusto di scuola e società nel post pandemia”.

Alternanza scuola-lavoro

Sul tema dell’alternanza scuola-lavoro, invece, la deputata mette in guardia dagli errori del passato. “Più che riformare l’alternanza si dovrebbe rafforzare il legame tra scuola e mondo del lavoro. Ad esempio attraverso delle vere figure tutor che facciano da cerniera e senza le quali si rischia di generare un senso di frustrazione nei ragazzi invece che far vivere un’esperienza che li arricchista dal punto di vista delle competenze. Ricordo – sottolinea la deputata – che nella scorsa legislatura l’Anpal riuscì ad ottenere i fondi per i tutor ulteriori che avrebbero dovuto svolgere un ruolo di coordinamento tra miur e mondo del lavoro: ma le burocrazie litigarono e il progetto non decollò mai. Ecco questa è una problematica che va evitata e risolta, anche a livello territoriale. Perché il problema non è l’alternanza scuola-lavoro in se, ma l’alternanza scuola-lavoro fatta bene“.

Cosa dicono gli studenti

“Costruire un dialogo con degli interlocutori politici che sono sia in Parlamento che al governo è sempre positivo – afferma Tommaso Biancuzzi, Rete degli Studenti Medi -. Tuttavia il dato resta sempre quello: il ministro Bianchi, pur essendo un tecnico di area democratica, rifiuta il confronto con le rappresentanze studentesche e ignora completamente tutte le voci di dissenso, compresa quella della dott.ssa Gribaudo stessa. Sono in tanti a chiedere al ministro un passo indietro. Noi domani alle 16 saremo sotto il Ministero, perché per quanto sia stato interessante l’incontro e sicuramente ci sono state delle aperture da parte di Gribaudo e Ghizzoni in questa lodevole iniziativa, cioè non è sufficiente. Non ci basta perché finché il ministro non farà un passo indietro continueranno le mobilitazioni”.

Luca Redolfi, coordinatore Unione degli Studenti: “Pur presentandoci dopo l’invito del Pd abbiamo rifiutato il confronto. Dopo mesi di mobilitazioni in cui gli studenti non sono stati ascoltati, dopo gli ultimi provvedimenti completamente calati dall’alto come quelli del Pnrr o altri provvedimenti, abbiamo riferito che la politica se vuole rispondere deve farlo nel concreto. Uno rispetto il tema della repressione, aprendo una riflessione sui codici identificativi delle forze dell’ordine quando in tutti gli altri Paesi europei è ormai una cosa assodata, non ci bastano le bodycam. Dall’altro la direttiva di novembre della ministra Lamorgese di lasciare ai comitati sull’ordine alla sicurezza di scegliere quali cortei si possono fare e quali no debba essere ritirata per una questione di democrazia”. Sulla maturità che va “riformulata” e che la politica debba esprimersi contro i provvedimenti disciplinari a cui gli studenti vanno incontro per le occupazioni gli studenti sono concordi. “Sull’alternanza dobbiamo ridiscuterne la funzionalità che non deve essere una risposta passiva alle mercato del lavoro ma debba avere una forma traspormativa”, conclude Redolfi che invita le forze politiche a presentarsi agli Stati Generali della Scuola per un confronto “che possa portare ad un dialogo reale sulla riforma della scuola”. Domani sono previsti anche cortei a Milano e iniziative in molte altre città.

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