Giovani e porno: si inzia dalla scuola media. “Uno studente su 5 ha visto i primi contenuti hard tra gli 11 e i 13 anni”

La pop star Billie Eilish è stata la prima a confessarlo: “Ho iniziato a guardare contenuti hard online quando avevo 11 anni. Da quel momento il mio cervello è impazzito”. Un’esperienza che trova conferma anche tra i giovan italiani che però spesso vengono a contatto con contenuti hard anche involontariamente.

Billie Eilish ha lanciato l’allarme qualche giorno fa in un’intervista ad una radio inglese. “Il porno mi ha distrutto il cervello. Ho cominciato a guardarlo quando avevo 11 anni e da quel momento la mia vita è cambiata. Ho cominciato perché mi aiutava a sentirmi ‘cool’ e ‘una’ del branco. In realtà mi ha distrutto il cervello, mi ha dato incubi perché i contenuti che guardavo erano spesso molto violenti”.

Parole che hanno fatto il giro del mondo e fatto gridare allo scandalo in molti vista la tenera età in cui la celebre pop star ha confessato di aver iniziato a guardare, in tv o sul proprio pc, filmati vietati ai minori. A vedere però le ultime indagini che riguardano i giovani, anche in Italia il mondo del porno sembra essere molto diffuso in un’età per certi aspetti inaspettata. Secondo i racconti e i dati raccolti da Repubblica, uno studente su cinque ha iniziato a guardare filmati porno proprio mentre frequentava la scuola media, quindi dagli 11 ai 13 anni.

Troppo presto? Forse, ma è anche un altro aspetto a incidere sulla conoscenza del mondo del porno da parte dei giovani. Ovvero quella della cosiddetta “esposizione involontaria” e che riguarda tantissimi ragazzi che, magari navigando sul web, si imbattono senza volerlo in contenuti vietati ai minori o comunque non consoni alla propria età e alla loro conoscenza, anche della sfera sessuale.

Sempre secondo Repubblica, infatti, il Servizio 114 (quello dell’Emergenza Infanzia) nel 2019 ha ricevuto 2.798 segnalazioni relative a contenuti pedopornografici (erano state 1.087 nel 2018 e 1.250 nel 2017). Al 66 per cento dei preadolescenti e degli adolescenti è accaduto di vedere storie inaspettate online: nel 23 per cento dei casi erano immagini sessualmente esplicite. Tra la popolazione giovanile il 26 per cento ha conosciuto il sexting (ovvero l’invio di messaggi hard) mentre il 21 per cento dei dodicenni ha messo online immagini proprie senza rifletterci poi tanto e quindi entrando in contatto con un mondo che rischia, come dimostrano le difficoltà denunciate da Billie Eilish, di creare dei danni molto seri.

Total
1
Shares
Lascia un commento
Previous Article

In dieci anni +69% di iscritti: il sistema AFAM italiano è in continua crescita

Next Article

Apprendistato e staffetta generazionale: gli emendamenti "giovani" alla legge di Bilancio

Related Posts