Progettato e realizzato da un team di fisici e ingegneri dei LNL e delle sezioni INFN di Padova, Torino e Bologna guidato da Andrea Pisent, l’acceleratore è stato finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) con uno stanziamento speciale di 25 milioni di euro all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Dopo la progettazione e realizzazione dei prototipi e delle parti più complesse, fatte all’interno delle strutture INFN, la costruzione è stata affidata ad aziende specializzate con gare a partecipazione internazionale, in cui le aziende italiane hanno riportato risultati particolarmente brillanti, a conferma della validità del made in Italy nel campo della meccanica di altissima precisione e l’elettronica per la radiofrequenza di potenza.
Il quadrupolo a radiofrequenza, si legge nella nota dell’Istituto, è il principale contributo del nostro Paese all’International Fusion Materials Irradiation Facility (IFMIF): un progetto congiunto di rilevanza internazionale – a cui partecipano, oltre all’Italia e al Giappone, anche Francia e Spagna – per la sperimentazione della fusione nucleare: una delle frontiere più avanzate e promettenti per la produzione di energia pulita.
Energia da fusione: verso il Giappone l’acceleratore made in Italy
L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha annunciato la partenza dai Laboratori Nazionali di Legnaro (LNL), in provincia di Padova, di un acceleratore di altissima intensità costruito dall’INFN. Lo strumento – un quadrupolo a radiofrequenza – opererà in Giappone producendo flussi di neutroni estremamente intensi, che andranno a colpire le componenti critiche delle future centrali nucleari a fusione, per verificare la loro resistenza a questi urti.