Dad solo per i non vaccinati, Casa (M5S): “No a deroga sull’inclusione. Porteremo la modifica in aula”. L’intervista

“Capisco benissimo le precauzioni per la salute. Tuttavia, la scelta di aderire o meno alla campagna vaccinale è dei genitori, e questa scelta non può pesare sulla qualità dell’istruzione dei figli”

Nei giorni in cui i dati sulla pandemia confermano il superamento del picco dei contagi, con ancora molte classi in Dad, il governo ha cercato con il decreto legge del 2 febbraio di ridare un ordine alla continuità didattica in presenza. “Il nostro obiettivo e quello del primo ministro – ha affermato Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, durante la conferenza stampa sulle nuove norme di quarantena a scuola – è sempe stato quello di puntare sulla scuola in presenza”. Mentre l’annuncio sulla maturità del “ritorno alla normalità” ha lasciato sgomento il mondo scolastico per la comparsa di una seconda prova scritta mai annunciata.

Le nuove regole introducono in classe per la prima volta tra i più piccoli un distinguo che fino ad ora non c’era: chi è vaccinato non va in didattica a distanza e rimane in classe anche quando si superano le soglie di positivi fissate dal governo. Ciò ha aperto un acceso dibattito nelle scorse ore, creando una spaccatura all’interno della maggioranza. Non solo da parte della Lega ma anche del Movimento 5 Stelle che nelle stesse ore del Consiglio dei Ministri è uscito con una nota unitaria sull’uniformare le norme per tutti, evitando di penalizzare studenti, soprattutto minorenni, non ancora vaccinati per scelte non loro.

Intanto domani proprio gli studenti scenderanno in piazza contro maturità e alternanza scuola-lavoro, mossi dalle vicende delle ultime settimane, tra le quali la tragica morte durante uno stage in modalità duale di uno studente di 18 anni in provincia di Udine. Per capirne di più abbiamo parlato di questi temi con la presidente della Commissione Cultura-Scienza-Istruzione della Camera, Vittoria Casa, preside e deputata del Movimento 5 Stelle.

Presidente Casa quali sono i passaggi che interesseranno le ordinanze sulla Maturità prima che diventino effettive?

Si tratta di una fattispecie particolare, perché le ordinanze di solito “ordinano” e non è richiesto un passaggio parlamentare. Tuttavia, in questo caso, il comma 956 dell’ultima legge di Bilancio prevede che le commissioni si esprimano con un parere sulle ordinanze. Sul provvedimento c’è un accordo sostanziale, in ogni caso presto il ministro Bianchi verrà audito in commissione e in quell’occasione potremo confrontarci anche sul tema degli scritti per l’esame di maturità.

Lei è d’accordo con la doppia prova scritta? I maturandi di quest’anno, dopo il terzo anno in dad o ddi, non sembrano volerla…

Io innanzitutto sono d’accordo con un ritorno agli scritti. Perché più passano gli anni, più tra le giovani generazioni si rafforza una cultura che passa per le immagini e l’oralità, più gli scritti diventano indispensabili per valutare le capacità delle ragazze e dei ragazzi di argomentare in modo razionale, di usare la lingua italiana, di costruire un testo. Per ciò che riguarda il tema d’italiano, sapevamo tutti che ci sarebbe stato un graduale ritorno alla normalità. Il Ministero ha inoltre voluto inserire una seconda prova e credo che sia stato giusto dare alle singole commissioni la possibilità di strutturarla. Nessuno meglio dei docenti conosce il percorso formativo ed educativo dei singoli studenti.

Sulle nuove regole per la quarantena il M5S si è detto contrario alla differenziazione tra studenti vaccinati e non. Qual è la sua posizione in merito?

La mia posizione e quella del Movimento è assolutamente per la non differenziazione. Non possiamo derogare dal principio dell’inclusione, uno dei principi fondanti della scuola. Capisco benissimo le precauzioni per la salute, stiamo vedendo che il Covid può dare problemi seri anche in età adolescenziale e pediatrica, specialmente ai non vaccinati. Tuttavia, la scelta di aderire o meno alla campagna vaccinale è dei genitori, e questa scelta non può pesare sulla qualità dell’istruzione dei figli. Sarebbe stato meglio uniformare le norme per tutti e per questo, con i colleghi delle commissioni Cultura di Camera e Senato, abbiamo portato all’attenzione del Governo la necessità di eliminare alcuni vincoli penalizzanti per i non vaccinati, soprattutto ora che abbiamo superato il picco pandemico. Cercheremo di modificare la norma con emendamenti in sede di conversione.

Riguardo l’alternanza scuola-lavoro crede che il tavolo Orlando-Bianchi su un protocollo rafforzato sia la soluzione?

L’alternanza scuola-lavoro è parte del percorso di orientamento degli studenti ed è importante per avvicinare il mondo della scuola e quello del lavoro, specialmente nel caso degli istituti tecnici e professionali. Detto questo, il tavolo tra i ministri è assolutamente necessario. Occorre fare tutti gli sforzi possibili per tutelare la sicurezza dei nostri studenti. Ragazze e ragazzi devono comunque formarsi, non lavorare. Questa è l’ottica entro la quale vengono a contatto con le realtà aziendali.

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