Brunetta, un’altra bordata contro lo smart working: “Basta far finta di lavorare da casa”

Il ministro della Pubblica amministrazione ancora una volta contro il lavoro agile e a distanza. “Tranne rarissime eccezioni chi sta a casa con il cellulare appoggiato alla bottiglia di latte fa solo finta di lavorare da remoto”. Ira dei sindacati: “Parole gravi e inaccettabili. Smart working ha permesso di non bloccare il Paese durante la pandemia”.

Continua la crociata del ministro Brunetta contro il lavoro agile e a distanza. Il titolare del dicastero della pubblica amministrazione è tornato a tuonare contro lo smart working sostenendo, senza nemmeno troppi giri di parole, che chi lavora da casa in realtà sta solo facendo finta di farlo.

“Il Governo ha fatto la scelta di vaccinare e con la gente sul posto di lavoro non lo smart working chiudendosi a casa e non vaccinarsi – ha detto Brunetta ai microfoni di SkyTg24 – Nella pubblica amministrazione abbiamo puntato su vaccini e presenza piuttosto che restare chiusi a casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart working, perché diciamocelo che si fa finta di lavorare da remoto, a parte le eccezioni che ci sono sempre. Quindi vaccini, vaccini e presenza con un’organizzazione migliore del lavoro. Devo dire che l’Italia ha avuto i risultati migliori in Europa. Stiamo superando la pandemia e abbiamo un record del pil. Abbiamo fatto funzionare l’economia e gestito meglio, quasi, la crisi in Europa”.  

Parole che hanno subito scatenato, come probabile che fosse, un vespaio di polemiche e la reazione piuttosto stizzita dei sindacati. “Il Ministro Brunetta continua a puntare il dito contro i dipendenti della pubblica amministrazione. Le sue dichiarazioni indignano e screditano il lavoro di tutti coloro che, in questi mesi di emergenza sanitaria, proprio grazie al lavoro agile e affrontando le difficoltà legate alla infrastrutturazione digitale, sono riusciti a garantire la continuità dei servizi, preservando al contempo la salute dei cittadini e dei lavoratori. A loro andrebbe detto grazie – ha detto la segretaria confederale
della Cgil Tania Scacchetti
– Crediamo che si debba scommettere sullo smart working, investire in questa nuova forma di organizzazione del lavoro anche attraverso i rinnovi dei contratti. L’innovazione della pubblica amministrazione a cui il Ministro dice giustamente di tenere, non si raggiunge attraverso il
controllo o il lavoro solo in presenza, ma valorizzando le professionalità e responsabilizzando così
lavoratrici e lavoratori nelle proprie attività”.

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