Dad, governo dice no. Ipotesi rinvio rientro a scuola e green pass studenti

La Dad per i non vaccinati proposta dalle Regioni e appoggiata dai presidi ha visto il no di Lega e M5s. Il ministro Bianchi non si è ancora espresso ma il rischio è di avere le classi in quarantena post feste senza uno screening di massa

L’ipotesi di rinviare il ritorno a scuola dopo il 10 gennaio viene dalle Regioni che chiedono di poter applicare la Dad per consentire uno screening post festività. La proposta, già sul tavolo del governo, è accarezzata anche dal Comitato Tecnico Scientifico e dal suo coordinatore Franco Locatelli. La decisione sulle misure da attuare è in mano al consiglio dei ministri previsto per il 5 gennaio. Il rischio è di avere una diffcile gestione delle classi ora che i contagi da Omicron dilagano ed è sempre più difficile trovare un test, con miglieia di positivi in rientro tra il primo e il secondo giorno di scuola.

Lega e M5S avevano già bocciato ieri la possibilità di attuare una Dad per i non vaccinati. “Lasciare a casa 3 milioni e mezzo di bambini a gennaio? Non è la soluzione – è quanto affermato dal partito di Matteo Salvini in una nota ufficiale -. Si intervenga su areazione e mascherina obbligatoria, discriminare bambini e famiglie non ha nessun senso”. Dello stesso tono il sottosegretario all’Istruzione Sasso: “Non possiamo sacrificare il diritto all’istruzione di milioni di studenti”. A fargli eco la collega Floridia dell’M5S: “Piuttosto che discriminare si aumentino le risorse per la scuola e si migliori il protocollo. Scuole devono restare aperte”.

Governo prende tempo su Dad

Il governo prende tempo e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi non risponde. E sulla riapertura rischiesta dagli enti locali e dai presidi le idee non sono chiare neanche all’interno del Cts, con uno dei membri, Donato Greco, che oggi dalle pagine del quotidiano La Stampa afferma: “Rimandarel a riapertura della scuola non ha senso. Vanno invece attenuate alcune decisioni come quella di chiudere una classe con un solo positivo. Se ce ne sono almeno due si può chiudere la classe“. L’idea di quarantene solo per i non vaccinati con due positivi in classe era già prevista dal protocollo del 6 novembre. Rimasto, però, senza applicazione perché prevedeva la necessità di un tampone subito e uno dopo cinque giorni. Cioè quella sorveglianza di screen che le Regioni vorrebbero togliere lasciando un solo tampone entro 10 giorni. Le famiglie con oltre 1 milione di casi al giorno sono sempre più timorose: chi mandarebbe a scuola un bambino non vaccinato sapendo la facilità di trovare un compagno di classe positivo dopo le vacanze?

Il green pass per gli studenti

La campagna vaccinale per gli under 12 ha visto fino ad ora la somministrazione di 313.902 prime dosi all’8,59% della popolazione totale, che arriva a 3.656.069 potenziali vaccinati. Già prima delle festività era stata lancia l’idea del green pass per gli studenti, bocciato da varie fore della maggioranza, sempre 5Stelle e Lega in testa, mentre il Pd ha avallato sempre di più questa possibilità. Ieri è stato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, a rilanciare l’ipotesi, sopratutto in un momento in cui le Marche, come altre regioni d’Italia, sono entrate in zona arancione: “Se vogliamo una scuola sicura ed evitare la Dad, non c’è alternativa. Vaccino o tampone periodico gratuito per la minornza non vaccinata”.

Enti locali decidono da soli su Dad e rinvii

C’è chi ha deciso di non aspettare gli ordini dal Roma e sta già facendo da se. Il governatore campano Vincenzo De Luca valuta l’ipotesi di chiudere le scuole elementari in presenza per un mese – e quindi con lezioni in Dad – per procedere con le somministrazioni e consentirne la riapertura in sicurezza. “In questo momento – dice De Luca – il grosso del contagio del Covid riguarda le età di 5-11 anni e 0-16 anni. Sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire gli istituti in sicurezza“.

Posticipato a lunedì 10 gennaio il rientro ai nidi e alle scuole dell’infanzia comunali nel Comune di Siena “a seguito dell’evolversi della situazione pandemica cittadina e dei provvedimenti di quarantena che coinvolgono il personale scolastico e diverse sezioni bolla dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali” mente slitta al 10 gennaio anche la riapertura delle scuole in Abruzzo, secondo un’ordinanza regionale che dispone la sospensione delle attività didattiche il 7 e 8 gennaio.

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