Bari, la truffa del contributo volontario: “Si rischia di perdere l’80% delle iscrizioni”

la scuola è aperta a tutti

“Si tratta di una cosa illegale”. Sono furiosi i genitori di Bari, dove nelle scuole il contributo volontario richiesto è passato in un battito d’ali da 50 a 130 euro.

A parlare del caso sono i rappresentanti dell’Unione degli Studenti di Bari. Entro il prossimo 28 febbraio, infatti, i genitori dovranno obbligatoriamente perfezionare la domanda di iscrizione dei propri figli con il pagamento del contributo.

Non si è fatta attendere la reazione degli studenti, unita a quella dei genitori. “Non solo il contributo è quasi triplicato, ma è anche del tutto illegale!” racconta Arianna Petrosino a Repubblica. La coordinatrice Uds Bari tira in ballo una circolare del 20 marzo 2012 in cui si ricordava proprio che “è del tutto illegale imporre l’obbligo del pagamento del contributo scolastico”.

Nella realtà, invece, i genitori che non avranno versato i soldi nelle casse scolastiche non potranno più vedere i loro figli iscritti.

“In questo modo spingeranno molti di noi, inclusi i più meritevoli che non hanno molte possibilità economiche, a finire per strada e nelle mani della criminalità – raccontano i ragazzi.

E in effetti anche i genitori si trovano in estrema difficoltà: alcuni sono già disoccupati o in cassa integrazione, e non possono permettersi di pagare così tanti soldi.

Per alcuni genitori si parla anche di una possibile rateizzazione della tassa. Ma resta un senso di ingiustizia per loro: si calcola che poco meno dell’80% degli studenti perderanno l’iscrizione. Dove andranno a studiare questi ragazzi?!

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

La natura stimola la creatività

Next Article

Dieci punti per un'agenda digitale vincente

Related Posts
Leggi di più

Via libera del Senato al ddl Valditara sul voto in condotta

Fortemente voluto dal ministro dell'Istruzione, il ddl prevede diverse novità relative al comportamento degli studenti: bocciatura con il 5 in condotta, 'esamino' con il 6 e sanzioni in caso di violenze. Il provvedimento passerà adesso alla Camera