L’introduzione di Quota 100 – che ha permesso ai lavoratori che hanno raggiunto i 62 anni di età e hanno maturato i 38 anni di contributi di andare in pensione in anticipo – comporterà uno svuotamento negli organici del corpo docente e del personale ATA.
Stando agli ultimi dati sui pensionamenti, infatti, Quota 100 ha portato via alla Scuola circa 17.000 insegnanti, ai quali si aggiungono 5.000 addetti del personale ATA. Questo non significa ovviamente che Quota 100 sia stato un errore, ma mette comunque il Miur di fronte alla necessità di dover sostituire questi docenti il prima possibile, così da far fronte alla carenza di personale nella Scuola.
l problema, come spiegato dal nuovo Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti nel corso di un’intervista rilasciata a Piazza Pulita (su La7), è che per le assunzioni in ruolo di insegnanti e ATA “ci vuole molto tempo”. Fioramonti ha ricordato che storicamente il sistema che porta alle immissioni in ruolo è particolarmente lungo: non basta che esistano la cattedra vacanti e chi “ha diritto a quel posto”, serve anche che la macchina riesca ad attivarsi in tempo per far sì che tutto proceda regolarmente. Basti pensare a quanto tempo ci sta volendo per la pubblicazione del concorso scuola straordinario (che sarà riservato ai precari con tre anni di servizio) e per quello ordinario che dovrebbe addirittura slittare al 2020.
Nonostante ciò per Fioramonti quella lasciata in eredità da Quota 100 è un’opportunità che il Ministero dell’Istruzione non può lasciarsi sfuggire: ecco perché bisogna cominciare a pensare a come fare per far sì che i posti vacanti in seguito ai pensionamenti possano essere assegnati al personale in cerca di stabilizzazione. Qualora negli organici della scuola si potessero inserire forze nuove, scegliendo esclusivamente tra gli insegnanti abilitati, si potrebbe trasformare Quota 100 in un vantaggio per il sistema scolastico. In quel caso, infatti, la misura per il pensionamento anticipato introdotta dall’ultimo Governo andrebbe ad aiutare sia il pensionato che il nuovo lavoratore: affinché questo turnover funzioni, però, è necessario che il sistema si metta al più presto al passo.
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