Alternanza scuola-lavoro, si va verso un giro di vite sui tirocini in azienda: “Serve una verifica su quanti si trasformano in un contratto”

Vanno avanti in Commissione al Senato le audizioni per mettere a punto una più stretta regolamentazione dell’accesso dei più giovani al mercato del lavoro. Dopo le tragiche morti di Giuseppe Lenoci e Lorenzo Parelli l’obiettivo è quello di evitare che stage o tirocini siano utilizzati come escamotage per aggirare le norme sui contratti.

Introdurre un’indennità per i tirocinanti insieme a un sistema di monitoraggio, che consenta di verificare quanti tirocini finalizzati all’inserimento lavorativo nelle aziende si siano effettivamente trasformati in contratti di lavoro. E poi una comunicazione obbligatoria in caso di attivazione di tirocini curriculari, armonizzazione della normativa regionale così da renderla omogenea su scala nazionale, spazi di coworking gratuiti per i giovani imprenditori e potenziamento dei controlli. Sono alcune delle proposte formulate dal MoVimento 5 Stelle che ha raccolto le istanze di giovani e associazioni di categoria, in occasione del ciclo di audizioni avviato dalla commissione Lavoro del Senato, dove prosegue l’indagine conoscitiva sui canali di accesso nel mercato del lavoro.

“L’indagine conoscitiva su stage, tirocini e formazione – dicono i senatori del M5s della Commissione Lavoro di palazzo Madama – intende focalizzare l’attenzione su quegli istituti, che per i nostri giovani rappresentano il primo canale di accesso al mondo del lavoro. Quanto emerso in questi giorni ed in particolare oggi durante l’audizione dei rappresentanti delle associazioni giovanili ci ha spinto a formalizzare alcune proposte ed accoglierne le richieste”.

“Dopo la tragica morte di Giuseppe Lenoci e Lorenzo Parelli, la politica ha il dovere di intervenire – osservano in senatori del M5S – affinché tirocini o stage non si traducano in un escamotage, per le aziende, per abbattere il costo del lavoro, eludere le norme sul lavoro subordinato o alimentare forme di precariato intollerabile”. Nella mattinata di giovedì 10 marzo, in commissione Lavoro del Senato sono stati ascoltati i rappresentanti di Confesercenti, Confcommercio, Alleanza delle cooperative italiane, Federdistribuzione, Cna, Confartigianato, Confapi, Confimi Industria e Ance, ma anche del Consiglio nazionale giovani, Forum nazionale del servizio civile, Business School Sole24Ore, Global Shapers Community, Twm Factory, Visionary Days e La Repubblica degli Stagisti.

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