Cosa ci faceva Giuseppe Lenoci a 70km di distanza dall’azienda dove stava svolgendo uno stage? È la domanda a cui gli inquirenti stanno cercando di rispondere per capire le cause che hanno portato alla morte dello studente di 16 anni che frequentava il centro di formazione professionale Artigianelli di Fermo.
La Procura adesso indaga per omicidio colposo e una parziale risposta a questi dubbi potrebbe arrivare dal racconto del tutor di Giuseppe che in quel tragico lunedì si trovava alla guida del furgone che si è schiantato contro un albero nei pressi di Serra de’ Conti provocando la morte sul colpo del ragazzo. L’uomo, che era rimasto ferito in seguito all’incidente, è stato dimesso ieri dall’ospedale e oggi dovrebbe essere ascoltato dai carabinieri che indagano sulla tragedia.
Quello che gli inquirenti hanno ricostruito fino a questo momento è che l’auto si stava dirigendo verso l’abitazione di una famiglia che aveva urgente bisogno di riparare una caldaia. L’automobile però viaggiava lungo una tratta che non sarebbe compatibile con il raggio d’azione entro il quale avrebbe dovuto circolare, stando agli accordi per questi progetti di formazione. Per questo sarà necessario capire perché Giuseppe si trovasse all’interno di quel mezzo. Il sospetto – come riporta oggi il Corriere della Sera – è che il ragazzo fosse impegnato in un intervento professionale vero e proprio, un particolare vietato dal percorso di formazione che invece avrebbe dovuto svolgere.
Intanto domani, giovedì 17 febbraio, a Monte Urano, dove Giuseppe viveva con la famiglia, si svolgeranno i funerali. La sindaca, Moira Canigola, ha proclamato un giorno di lutto cittadino.
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