Bologna, caos durante l’occupazione: aule devastate e computer rubati

La protesta degli studenti è degenerata in danneggiamenti che hanno reso la scuola inagibile. Il ministro Valditara: “Esigua minoranza che confonde idee con vandalismo”

Computer rubati, banchi distrutti, estintori aperti e caos nelle aule e nei corridoi. Quella al Belluzzi-Fioravanti di Bologna era nata come un’occupazione studentesca contro la riforma Valditara, il sistema scolastico e la guerra, ma si è trasformata in danneggiamenti e atti di vandalismo che hanno distrutto il primo piano dell’istituto tecnico-professionale di via Cassini. Sull’accaduto sta ora indagando anche la Digos e la scuola è stata resa temporaneamente inagibile.

Una “occupazione lampo”, riferiscono i giornali locali, sulla scia di quelle che nelle scorse settimane si sono susseguite in altri istituti della città, come il Minghetti, il Fermi e il Sabin. Ma questa mattina una minoranza di studenti e studentesse è andato ben oltre la rivendicazione delle istanze avanzate da chi voleva costruire un dialogo con la dirigenza scolastica. Come si vede nei video diffusi dai testimoni, quella andata in scena nella scuola è una vera e propria devastazione: banchi rotti o rovesciati, estintori staccati dalle pareti e utilizzati tanto da rendere l’aria irrespirabile, pavimenti rovinati e rifiuti sparsi per i corridoi.

Valditara: “Auspico intervento deciso delle autorità”

L’episodio ha suscitato la reazione dello stesso ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara: “Atti come quello di Bologna – ha commentato in una nota – non solo ripropongono la distruzione di un bene pubblico come una scuola, ma per di più lo fanno in un momento, quello della fine dell’anno scolastico e del conto alla rovescia per la maturità, in cui il diritto allo studio e a poter frequentare proficuamente la scuola è più che mai da salvaguardare. Per tutte queste ragioni auspico un intervento deciso e risoluto da parte delle autorità preposte. Nel corso dei miei numerosi incontri nelle scuole italiane – prosegue il ministro – ho avuto occasione di confrontarmi con molti studenti seri, maturi, responsabili, anche quando non condividono le posizioni politiche del governo. Purtroppo esiste anche una esigua minoranza che confonde il dibattito pubblico e l’espressione delle proprie idee con atti teppistici”. Da quanto si apprende, il preside del Belluzzi Fioravanti, che ha deciso di non commentare l’accaduto, ha presentato una denuncia. Sull’accaduto sta indagando anche la Digos, con le operazioni di riconoscimento che sono ancora in corso per individuare i responsabili e sanzionarli.

Forte la condanna anche da parte dei rappresentanti dell’istituto che hanno espresso “il totale dissenso verso gli atti di vandalismo avvenuti all’interno della scuola che non hanno niente a che fare con la protesta organizzata dagli studenti”, specificando di non ritenere giusto “avere deciso di tenere chiusa la scuola senza tenere minimamente conto delle proposte costruttive avanzate dagli organizzatori come concedere ai ragazzi di quinta la possibilità di eseguire simulazioni d’esame e permettere agli studenti di sostenere gli esami per le certificazioni linguistiche. Inoltre – concludono – riteniamo che se il dirigente scolastico avesse adottato un approccio meno rigido nei confronti della protesta, consentendo ai ragazzi di occupare, forse gli organizzatori avrebbero potuto gestire meglio il controllo e l’organizzazione interna”.

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