Sapienza, studenti manganellati al corteo: “Assassini”. Bernini: “Vicina a rettrice. Violenza vergognosa”

Il Senato accademico ha deciso di non interrompere la collaborazione internazionale

Pomeriggio di forti contestazioni all’Università Sapienza di Roma, dove gli studenti hanno manifestato in corteo contro la decisione del Senato accademico di non interrompere le collaborazioni con Israele e si sono scontrati con la polizia. Appreso del voto dell’organo collegiale universitario, un gruppo di studenti è tornato davanti al rettorato per manifestare il proprio scontento, urlando gli slogan: “Vergogna” e “Assassini”. Dopo qualche minuto di tensione, il corteo è uscito dalle mura della città universitaria e su viale Regina Elena sono stati bloccati dalle forze dell’ordine, schierate in assetto anti sommossa. Gruppi organizzati e collettivi hanno fatto sapere che almeno tre studenti sono stati fermati e altri ancora sarebbero rimasti feriti per le manganellate, per questo si sono riuniti davanti al commissariato in piazzale Verano in attesa che vengano rilasciati.

“La risposta del Senato alle nostre richieste è vergognosa. E sono vergognose le cariche della polizia”, hanno scritto i collettivi sui social. E le stesse parole sono state utilizzate anche dalla ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini per criticare le azioni degli studenti: “La mia vicinanza alla rettrice, Antonella Polimeni. Quello che sta accadendo all’Università Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione”. Bernini ha quindi espresso il suo apprezzamento per la decisione del Senato accademico: “La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contento internazionale. La ricerca non si boicotta”.

La decisione del Senato accademico

Il Senato Accademico dell’Università Sapienza di Roma esprime “dolore e orrore per l’escalation militare e per la conseguente crisi umanitaria in corso in Palestina”, ma non interromperà la collaborazione con Israele. “Rifiutiamo l’idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale, la rinuncia alla libertà della didattica e della ricerca, e la negazione delle associate responsabilità di ogni singolo ricercatore possano favorire la pace e il rispetto della dignità umana”. È ciò che si legge nel documento redatto al termine della seduta congiunta, da Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo romano che hanno, inoltre, sottolineato il carattere universalistico e libero della ricerca scientifica. La Sapienza si impegna a favorire “la discussione, il confronto e la libera espressione del dissenso, purché non diventi prevaricazione – si legge -. In particolare nel documento è stato ribadito l’impegno alla realizzazione di corridoi umanitari e di ulteriori azioni di accoglienza, sostegno e solidarietà per le comunità accademiche coinvolte dal conflitto”.

Al termine della seduta congiunta, un gruppo di studenti in corteo – ritornati davanti all’ingresso del rettorato – hanno gridato slogan contro la rettrice Antonella Polimeni e il Senato accademico: “Vergogna, vergogna”, hanno urlato. In mattinata era partito il corteo dal pratone dell’Ateneo per chiedere l’interruzione della collaborazione scientifica con Israele. “In tutta Italia gli studenti si stanno mobilitando, c’è una comunità che non vuole sporcarsi le mani di sangue. La rettrice ed il Senato accademico devono dimostrare che vanno tagliati i ponti con la guerra, solo così si possono costruire ponti per la pace”, era il messaggio di Filippo Girardi di “Cambiare Rotta” prima della delibera dell’organo collegiale.

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