Giovani, 9 su 10 hanno fiducia nella scuola e nell’università. Abodi: “Loro stato d’animo fondamentale per orientare scelte legislative”

Il Consiglio Nazionale dei Giovani ha presentato l’Indice di Fiducia dei Giovani, uno studio bimestrale sulla fiducia complessiva dei giovani

Guerre, crisi energetica, povertà e disoccupazione. Nonostante questo, i giovani italiani non si perdono d’animo: il 71,7% dei soggetti tra 18 e 24 anni e il 68,5% di quelli tra i 25 e i 34 anni ha infatti un indice di fiducia medio alto. È il risultato – sorprendente considerando il momento in cui viviamo – dell’indagine “Indice di fiducia dei giovani” per il Consiglio Nazionale dei Giovani (Cng), redatto in collaborazione con l’istituto Piepoli, presentato ieri dal dal ministro dello Sport Andrea Abodi, in cui si stima che in Italia, nel 53% degli over 18, prevalgono stati d’animo non negativi e la convinzione che i prossimi anni saranno positivi.

Importanza della formazione

Alla voce delle sorprese c’è sicuramente il pensiero dei giovani in tema di lavoro e formazione: la loro fiducia infatti è molto alta, al 90%. Tuttavia, per 7 giovani su 10 restano i nodi legati agli stipendi, considerati inadeguati, e al rapporto tra lavoro e tempo libero, ritenuto negativo. Inoltre, per ben il 95-96%, in Italia manca la possibilità di avere un contratto stabile e la possibilità di studiare dipende dalle condizioni economiche della propria famiglia. Un altro dato interessante, soprattutto in vista delle elezioni dell’8 e 9 giugno, riguarda la considerazione dei giovani sull’Europa: il 76% di loro nutre infatti un sentimento di fiducia. Infine, il tema parità di genere: secondo tutti gli intervistati la condizione maschile è migliore di quella femminile, variano solo le percentuali: il gender gap esiste per il 58% dei soggetti dai 18 ai 34 anni, mentre la percentuale scende al 43-44% per gli over 35. L’indagine è stata effettuata con il contributo dell’Istituto Piepoli e tiene conto di 15 diversi indicatori, che concorrono all’individuazione di un indice del livello di fiducia dei giovani italiani. L’indice, che ha cadenza bimestrale, permette di comprendere l’evoluzione del pensiero di ragazzi e ragazze nel corso del tempo, individuando anche il peso delle diverse aree – ad esempio lavoro, parità di genere, fiducia nelle istituzioni – nella fiducia complessiva.

Abodi: “Servono strumenti attuativi per i giovani”

Il ministro Abodi ha definito lo studio “uno strumento fondamentale per pianificare le attività di governo, dato che gli indicatori sono sensori che consentono di comprendere lo stato d’animo dei giovani”. “Servono fatti concreti per ispirare la fiducia dei giovani, strumenti attuativi che vadano incontro alle loro esigenze”, ha aggiunto il ministro. Uno di questi potrebbe essere il miglioramento dell’accesso al credito per ragazzi e ragazze. Su questo punto, lo stesso Abodi ha assicurato che “nei prossimi giorni ci sarà un incontro con Abi, Associazione Banche Italiane, per migliorare, non solo a parole, il rapporto tra le banche e i giovani, che non è un rapporto scontato”.

“Questo studio rappresenta un importante strumento di ascolto e comprensione delle esigenze e delle percezioni dei giovani italiani. L’indice ci fornisce dati preziosi e indicazioni chiare su come i giovani vedono il loro futuro e quali sono le loro principali preoccupazioni – dichiara Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani -. È incoraggiante vedere un elevato livello di fiducia nell’educazione e un ottimismo generale verso le prospettive socio-economiche, ma non possiamo ignorare le sfide significative legate all’insoddisfazione per gli stipendi e la difficoltà nel bilanciare lavoro e vita personale. Questi risultati sottolineano l’urgenza di politiche mirate che supportino i giovani soprattutto nel loro ingresso e stabilità nel mondo del lavoro. La fiducia che i giovani ripongono nel futuro ci motiva a perseguire con ancora più impegno la nostra missione di ascolto e sostegno”.

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