Elezioni Università di Milano, l’intervista ai due candidati al ballottaggio nella settimana del voto

Dopo il ritiro di Gatta, restano Brambilla e Solari. Si vota il 17 e 18 aprile. Ma la docente di Linguistica tedesca in pole: al primo turno ha ricevuto 1.379 preferenze

Un ballottaggio deciderà chi sarà il nuovo rettore dell’Università degli Studi di Milano. È la diretta conseguenza del ritiro del professor Gian Luigi Gatta, ordinario di Diritto penale, dalla corsa a tre per la poltrona di rettore in Statale che di fatto porta Marina Brambilla e Luca Solari direttamente al ballottaggio del 17 e 18 aprile, venendo meno il secondo turno previsto (e poi annullato) per le giornate di mercoledì e giovedì prossimi. 

Solari: “Accordo con Gatta? la mia è stata una scelta di principio”

“Le dimissioni del Prof. Gatta mi hanno da prima colto impreparato, non ho avuto modo di parlarne esplicitamente con lui. All’eventuale ballottaggio avrei votato convintamente Gian Luigi Gatta per la fiducia che nutro verso di lui come persona, a prescindere da qualsiasi valutazione relativa alla composizione della sua compagine di voto”, ad affermarlo a Corriereuniv è il Prof. Luca Solari. “Devo confessare che a caldo avevo anche considerato la possibilità di un accordo in reazione ad una campagna elettorale contraddistinta da fair-play solo in superficie: voci di corridoio fatte circolare ad arte, decisioni della governance con i tempi della campagna elettorale (no tax area), stampa schierata verso una certa area. Pensavo che un argine comune avrebbe potuto fermali. Purtroppo, il mio elettorato è caratterizzato da una forte componente di voto di opinione che mi ha chiesto mi ha chiesto un atto di composta coerenza”.

Sul mancato accordo, insomma, Solari è chiaro: si tratta di una questione di principio. “Gian Luigi sa bene che mi è costato sacrificare realpolitik ma credo che l’università non possa essere basata sulla coalizione di interessi, soprattutto in una fase in cui abbiamo un rettore che sta affrontando un procedimento giudiziario nel quale sono coinvolti anche colleghi”. Inoltre Solari sottolinea la “difficoltà con quell’assetto di far coinvergere una parte importante dei mie voti” o di fare la cosidetta “mossa del cavallo”, facendo convergere i voti su quel candidato che aveva mosso più “consenso dal basso insperato”. E non manca una stoccata all’avversaria: “Il rifiuto della Prof.ssa Brambilla di confrontarsi apertamente con me illustra bene il vero senso di trasparenza che l’anima”.

Brambilla: “Il mio obiettivo è promuovere al meglio la mia visione dell’Ateneo per i prossimi sei anni”

Anche per la Prof.ssa Marina Brambilla, vincitrice del primo turno di votazioni, il ritiro del Prof. Gatta è stato “inaspettato”. “Ho letto le sue motivazioni e ne ho preso atto – racconta a Corriereuniv – in ogni caso rispetto il professor Gatta, come anche il programma di cui è stato portavoce e i collehi che al primo turno lo hanno votato, anziché commentarne le scelte – libera e legittime – preferisco proiettarmi sui miei contenuti e sui temi che ritengo cruciali per il futuro dell’Ateneo. Il mio obiettivo è esclusivamente quello di promuovere, al meglio, la mia visione sui prossimi sei anni della “Statale” per trovare convergenze attorno ad essa”.

La domanda, come ad ogni elezione diretta con ballottaggio è sempre le tassa: dove andrò l’elettorato dei candidati che sono usciti dalla competizione? “Ritengo che la convergenza, per l’uno o per l’altro candidato, debba avvenire solo ed esclusivamente attraverso la conoscenza del programma e la condivisione dei contenuti che lo contraddistinguono”, afferma la Prof.ssa Brambilla. “Io sto continuando a parlare con gli elettori e spero che anche chi all’inizio si era orientato diversamente trovi convincente il mio programma, il mio modo di presentarlo, rifuggendo da contrapposizioni artificiose. Chiedo ai colleghi e agli studenti di sostenere la mia candidatura, per una università sempre più accessibile, inclusiva, internazionale e attrattiva, per un Ateneo capace di mettere in campo misure anticicliche in grado di far dischiudere le potenzialità di tutte le sue componenti. In tutta onestà, non so in che modo si orienterà l’elettorato: ciò che penso è che il voto sia un esercizio di democrazia fondamentale. Per questa ragione, mi sento, innanzitutto di incoraggiare tutta la comunità accademica alla partecipazione al prossimo turno elettorale”.

Sempre su come voterà l’elettorato del Prof. Gatta interviene anche Solari: “Non mi sarei mai permesso di avvicinare la base elettorale di Gian Luigi, né prima del voto né dopo il mancato accordo. Credo che nella vita si possa vincere o perdere, ma la dignità dei rapporti non debba essere mai subordinata al desiderio di vittoria. Certo, spero che una parte di quell’elettorato, forse tutto, riflettano sulle ragioni che lo avevano portato a sostenere Gian Luigi e superi il senso di smarrimento che comprendo. In fondo, molti punti di critica alla visione dell’università della Prof.ssa Brambilla erano e sono comuni”.

Cosa differenzia le reciproche proposte per l’Ateneo secondo i due candidati

Il confronto è acceso e a 72h dalla votazione il dibattito tra i due candidati al guida della “Statale” si sta facendo sempre più acceso, soprattutto sulle argomentazioni e sui temi su cui dovrebbe puntare una grande università pubblica. Ma quali sono le differenze tra le proposte dei due candidati? “Non potendo illustrare le mie proposte in un dibattito pubblico ho realizzato molti video su Linkedin e Youtube – spiega il Prof. Solari. “Temo gli interessi immobiliari sulle operazioni di Città Studi e delle residenze; quindi, propongo una Fondazione a controllo universitario con in CDA da Statuto un ruolo importante dei rappresentanti della comunità studentesca”. Altro aspetto sottlineato dal professore è la rinegoziazione delle convenzioni dei ospedalieri “schiacciati dalle richieste di prestazioni non sempre coerenti con il ruolo universitario”. “Aprirò un dibattito sul cosiddetto Decreto Calabria che sta svuotando le scuole di specialità”. Una nuova cabina di regia per Mind che tenga più conto di aree per studenti e considerazione degli spazi. Più ricerca di base: “Soprattutto a quella scientifica dove serve un profilo scientifico con capacità manageriali, un alter ego del mio rettorato”. Una piattaforma che aiuti i ricercatori, “precondizione per una ricerca di qualità”.

“La differenza tra me e il Prof. Solari è nelle proposte, nelle soluzioni prospettate ma anche nello stile di governo che propongo, e nella persona – evidenzia Brambilla. “Il mio programma si basa su una solida conoscenza del funzionamento attuale dell’Ateneo, che mi consente di proporre azioni di cambiamento concrete e realizzabili, che non sono mere aspirazioni. Avere avuto esperienza di governance dell’Ateneo, peraltro in due governance diverse, mi ha insegnato molto. Leggo il voto al primo turno degli studenti come una manifestazione del fatto che, laddove ho operato nel quotidiano, sono riuscita a raccogliere consenso. Non significa certo che io non veda quanto ancora dobbiamo fare per venire incontro alle loro esigenze. Per quanto riguarda i colleghi (docenti ricercatori e del personale TAB) ho cercato fortemente di fare gruppo e di lavorare in team, perché siamo un Ateneo forte di tante competenze e capacità interne. Condivisione, partecipazione, attenzione alle persone, inclusione, misure a favore della ricerca e dei giovani ricercatori, diritto allo studio sono concetti che hanno caratterizzato la mia campagna elettorale. Ciò che mi sento di dire è che lavoreremo sempre di più per riconoscere e contrastare le fragilità, siano esse di natura economica o social”.

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