Università di Trieste, Mattarella parla di Ucraina all’inaugurazione dell’anno accademico: “Fermare subito questa guerra”

Il presidente della Repubblica è stato contestato da un gruppo di no vax e pacifisti contro l’invio delle armi da parte dell’Italia

Un caloroso applauso ha salutato l’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Università di Trieste in occasione dell’ inaugurazione del 98/o anno accademico. Tutti in piedi, docenti e invitati alla cerimonia, hanno salutato il Presidente e subito dopo l’orchestra da giovani musicisti ha intonato dapprima l’Inno nazionale e successivamente l’Inno europeo. In occasione dell’arrivo del Presidente della Repubblica a Trieste è stata esposta, per iniziativa del Comitato Pace Convivenza Solidarietà Danilo Dolci, una grande bandiera bilingue della Pace negli spazi antistanti il corpo centrale dell’ateneo triestino.

Guerra in Ucraina

È l’Ucraina il tema comune agli interventi delle autorità locali e del Rettore, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione del 98/o anno accademico dell’Università di Trieste. Il sindaco, Roberto Dipiazza, il Governatore, Massimiliano Fedriga, e il Rettore, Roberto Di Lenarda, hanno sottolineato la “minaccia” e lo sgomento causato dal conflitto così come il forte spirito di accoglienza in Fvg. Il sindaco ha detto che “l’Unione europea ci garantisce la pace” oggi “minacciata dalla guerra non della Russia ma di Putin contro l’Ucraina”. Fedriga si è soffermato sulla necessità di includere, di coinvolgere mentre il Rettore ha dedicato alla guerra il “pensiero iniziale” della sua relazione. “Nessuno poco più di un mese fa avrebbe potuto ipotizzare una così tragica guerra alle porte dell’Europa – ha detto – Per un città e un territorio di confine, con ferite del passato che stanno faticosamente guarendo, ciò è ancora più angoscioso”, temendo “inevitabili ricadute negative”. L’ateneo ha accolto 66 studenti ucraini e ha messo a disposizione sette borse di dottorato per altrettanti ricercatori ucraini e “continuerà a supportare e ad accogliere studenti e docenti insieme a Regione e Sistema formativo regionale, nell’ambito della rete ‘Scholars at rick’“.

Mattarella: “Sostegno concreto a chi resiste”

“Non troviamo una motivazione razionale a questa guerra. La pace è sempre doverosa e possibile: proprio per questo stiamo rispondendo con la dovuta solidarietà, con l’accoglienza dei profughi. E con misure economiche e finanziarie che indeboliscono chi vuole imporre con la violenza delle armi una guerra che, se non trovasse ostacoli, non si fermerebbe. Occorre fermarla ora, subito. Servono dialogo e trattative per chiudere la guerra immediatamente”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando all’università di Trieste. “Le ragioni della convivenza umana pretendono che si ponga fine alle guerre, la pace è sempre doverosa e possibile. Proprio per questo stiamo rispondendo con la dovuta solidarietà all’aggressione nei confronti dell’Ucraina: con l’accoglienza dei profughi; con il sostegno concreto a chi resiste a difesa della propria terra contro un’invasione militare; con misure economiche e finanziarie che indeboliscano chi pretende di imporre con la violenza delle armi le proprie scelte ad un altro Paese. Per frenare subito, per rendere insostenibile questo ritorno alla prepotenza della guerra, che se non trovasse ostacoli non si fermerebbe, ma produrrebbe una deriva angosciosa di conflitti, che potrebbero non trovare limiti. Occorre fermarla, ora, subito”.

La contestazione


“Si sperava, si pensava che questa emergenza, quella della pandemia, avesse fatto comprendere l’esigenza di ricercare sempre il dialogo, la collaborazione per spingere tutti gli Stati a fronteggiare insieme i mali dell’umanità: il cambiamento climatico, la pandemia. Appariva logico, invece abbiamo dovuto assistere al riesplodere di aggressivi egoismi nazionali come non avveniva dall’800. Un retrocedere della storia e della civiltà che ma avremmo immaginato” e che ci costringe ad assistere a “vittime di ogni età, a devastazioni, a un impoverimento del mondo”, ha detto ancora Sergio Mattarella.

Manifestanti per la pace e No vax contestano il presidente Mattarella al suo passaggio all’uscita dell’università di Trieste. Poco più di una decina di persone, tra No vax ed esponenti di associazioni per la pace hanno manifestato al passaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre lasciava l’Università di Trieste, a bordo dell’auto presidenziale, scortata da auto della polizia. I manifestanti hanno sventolato bandiere della pace, fatto suonare campanacci ed esposto striscioni.

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