Troppo giovane per la Maturità: l’appello di una mamma al ministro

La ragazza non avrebbe potuto diplomarsi così giovane, ma la scuola non si è accorta dell’errore fino all’ultimo momento

Maturanda a 16 anni. Il caso è avvenuto napoletano quando una studentessa, capace di bruciare le tappe attraverso gli strumenti offerti dal nostro sistema scolastico (iscrizione anticipata in prima elementare combinata alla frequenza di uno dei percorsi liceali di durata quadriennale) e conseguire la Maturità con due anni di anticipo rispetto ai percorsi tradizionali.

Un errore amministrativo dell’istituto che comunica, dopo il terzo anno di liceo e in procinto di iniziare l’ultimo anno di scuola, che non è possibile diplomarsi così presto: l’errore sta a monte, già al momento dell’inizio del percorso quadriennale. La domanda di iscrizione non avrebbe dovuto essere accettata, a suo tempo. L’unica soluzione è completare gli studi iscrivendosi a una classe quarta in un percorso tradizionale, ritardando di un anno, quindi, l’esame di Maturità.

La scuiola ammette candidamente di un “mero errore materiale di distrazione della scuola e senza dolo della famiglia”, disponendo l’iscrizione d’ufficio al quarto anno di un percorso quinquennale all’interno dello stesso istituto.

Lettera della madre a Valditara

Caro Ministro,

Desidero richiamare la Sua attenzione su un provvedimento avviato dalla scuola nei confronti di mia figlia, una brillante studentessa napoletana di 16 anni, che ha appena concluso il penultimo anno del liceo con una media di 9,38 (oltre a un curriculum che annovera diversi riconoscimenti a livello regionale e nazionale).

Ciò nonostante, non le viene concesso di completare il suo percorso didattico, ormai prossimo al termine, perché non ne avrebbe i requisiti, ovvero, sia TROPPO GIOVANE!

È proprio in occasione di un premio vinto, riservato agli studenti più meritevoli della nostra regione, che la vicepreside solleva tale problematica (Maledetto fu il giorno in cui mia figlia vinse il concorso! Se non avesse riportato questi risultati, non staremmo qui a parlarne).

Così, in data 17 giugno 2023, ovvero, qualche giorno dopo la pubblicazione dello scrutinio finale con una media di 9 e 10 in tutte le materie e relativa ammissione alla classe quarta, la scuola, tramite raccomandata a sorpresa, dichiara di aver commesso un errore di accettazione della domanda di iscrizione, risalente a ben oltre tre anni fa, e che, solo ora, alla vigilia dell’inizio dell’ultimo anno di liceo, si siano resi conto della “problematica” anagrafica.

Il provvedimento intrapreso dalla scuola, al fine di rimediare all’errore commesso dall’ istituto a gennaio 2020, consiste in un cambio di percorso scolastico che non garantisce in alcun modo la continuità didattica, bensì si configura come una bocciatura, poiché mia figlia sarebbe costretta a ripetere argomenti già affrontati!

In sostanza, questa decisione interrompe bruscamente il suo percorso didattico, vanificando gli sforzi compiuti e recidendo i legami, anche affettivi, con compagni di classe e docenti, che avrebbero dovuto accompagnarla in quella che, fino a qualche settimana fa, era una meravigliosa e serena avventura scolastica. Il tutto è avvenuto senza preavviso, nemmeno ai suoi insegnanti, ai quali è stato negato persino un incontro con la dirigente scolastica.

Prima dell’iscrizione al liceo sperimentale quadriennale classico Cambridge, che prevede un monte ore maggiore ed una didattica articolata in modo completamente diverso dal un liceo tradizionale, al fine di raggiungere gli stessi obiettivi scolastici in un arco temporale di 4 anni anziché cinque, mia figlia ha frequentato un percorso didattico completo, cinque anni di elementari e tre di medie, senza usufruire di alcuna abbreviazione, distinguendosi sempre dal punto di vista accademico e offrendo spesso aiuto ai suoi compagni di classe come tutor.

Con la presente, Le chiedo di consentire a mia figlia di poter proseguire serenamente il cammino già intrapreso nel suo percorso didattico e per cui ha ampiamente dimostrato di avere la maturità e la costanza che lo stesso richiede.

Mi chiedo solo come sia possibile non rendersi conto che il provvedimento avviato sia estremamente scorretto dal punto di vista didattico, ma soprattutto, non si dia alcun peso allo stato d’ animo di un’ alunna che ha sempre dato il meglio di sé, nel subire una tale ingiustizia, con conseguente ed inevitabile stato di frustrazione ed angoscia.

Vogliamo ancora credere che l’impegno e il merito abbiano un valore in questo mondo!

La prego di voler accogliere la mia richiesta. 

Viviana,

Una mamma fiduciosa

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