Tasse proibitive, cala il numero delle matricole a Bari

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Il dato è allarmante: il calo delle matricole oscilla tra il meno 7 e il meno 12%.

Il motivo?
Molti studenti non possono pagare le tasse universitarie e devono perciò rinunciare all’idea di poter perseguire un’istruzione accademica.

L’Università di Bari ha perso il 3,12% di nuovi iscritti, un dato inferiore rispetto alla media nazionale ma ugualmente preoccupante.

Cala il numero degli iscritti anche alle università più gettonate, come Giurisprudenza: a Bari si registra il 114,70% e a Taranto il -8,15%. Perde così il 23% delle preferenze. In calo anche le matricole iscritte ad Economia a Bari. A Taranto, però, aumentano del 44,68% gli studenti che sperano nella scienza per trovare lavoro e che scelgono Scienze matematiche, fisiche e naturali, nonché Scienze Biotecnologiche.

Il professor Ernesto Toma, delegato del Rettore per le elaborazioni statistiche dell’Università di Bari,  ha detto: “La colpa è dell’impossibilità di pagare le tasse. Eppure, nonostante le difficoltà vissute da tutte le Università italiane, noi siamo riusciti a non aumentare le tasse e a mantenere un’offerta formativa e una didattica di qualità”.
E ha aggiunto: “Sono sempre meno gli studenti che possono permettersi di proseguire gli studi fuori dalla propria regione e infatti sono diminuiti anche i fuori sede a Bari: ormai sono tutti pendolari”.

E’ intervenuto nel dibattito anche Alessandro Castellana, coordinatore dell’associazione studentesca “Link Bari”, che ha spiegato una delle possibili origini del problema: “Anche se le tasse quest’anno non sono aumentate, è purtroppo raddoppiata l’Adisu, la tassa regionale per il diritto allo studio, che da 77 euro è passata a 140.
Per fortuna, in questi giorni sapremo con esattezza quanto la Regione Puglia potrà aiutarci a incrementare la platea degli idonei non aventi diritto. Fino ad ora, solo il 40% dei vincitori potrà avere la borsa di studio che gli spetta”.
AZ

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