Si è seduta tra banchi senza green pass e poiché non ha accettato di lasciare l’aula la lezione è stata sospesa tra le proteste (“e gli insulti” sostiene lei) dei suoi compagni di corso. È quanto è successo nei giorni scorsi durante una lezione di Psicologia cognitiva della facoltà di Filosofia dell’università di Bologna. A raccontare dell’episodio è stata proprio la studentessa durante una delle ultime manifestazioni che ci sono state a Bologna contro il certificato verde.
Dopo essere entrata passando dai controlli all’accesso dove le era stato fatto notare che occorreva la certificazione, la ragazza si è seduta negli ultimi posti dell’aula. Non era la prima volta che lo faceva per portare avanti un atto di disobbedienza contro quello che ha definito “l’infame tessera verde”. Alla fine della prima ora l’addetto ai controlli ha segnalato l’irregolarità alla docente, ma la studentessa si è rifiutata di lasciare l’aula. Gli animi si sono scaldati. Lei ha denunciato “minacce e insulti” da parte degli altri studenti che in quel momento stavano seguendo la lezione e che, magari, avevano fatto anche parecchie ore di autobus o treno per arrivare in orario e seguire la lezione dal vivo.
Alla fine la lezione è stata sospesa tra lo stupore degli altri studenti. La didattica mista è garantita dall’università, dove invece l’accesso è regolato dal possesso di Green Pass vaccinale o da tampone. Opzione che però non è stata presa in considerazione da parte della studentessa che evidentemente aveva come unico obiettivo quello di portare avanti una protesta “pacifica” contro l’applicazione del provvedimento.
“La posizione della studentessa è apertamente di protesta – ha spiegato Biagio Mazzella, rappresentante degli studenti a Filosofia all’edizione locale di Repubblica che oggi racconta quanto accaduto – ma non trovo che sia una buona soluzione da parte dell’università limitarsi ad annullare le lezioni. Questo non significa che chiediamo l’intervento della polizia, ma denunciamo che in questo modo si dà potere a una sola persona di far saltare la lezione, senza peraltro ottenere nulla, a scapito di tutti quelli che le regole le seguono. Questo non è giusto”.