"Siamo disperati: nostro figlio laureato in Giurisprudenza vuole fare lo Chef"

Studi o passione? Seguire le orme dei genitori o provare a costruire da soli la propria strada? Sono le annose domande che ogni studente si trova ad affrontare almeno una vota nella vita, spesso al termine degli studi superiori, appena prima di iniziare l’Università o di buttarsi nel mondo del lavoro. Ma anche per i genitori la questione non è meno semplice: preoccupati che il proprio figlio possa fare scelte sbagliate; spesso convinti che solo alcune professioni (es medico, avvocato o banchiere) possano assicurare un futuro dignitoso, padri e madri rischiano alle volte di mettere troppe pressioni sui ragazzi e soprattutto a non capirne scelte e aspirazioni.
E’ il caso di Floriana, madre di un giovane laureato in Giurisprudenza che, terminati gli studi, ha deciso di seguire il suo sogno di sempre: fare lo chef. La lettera scritta alla redazione di America Oggi, quotidiano per italiani pubblicato negli Stati Uniti, è emblematica di quanto diversi possano essere gli orizzonti di figli e genitori. Mentre lui è soddisfatto del suo nuovo lavoro (quello dei suoi sogni) e crede di essere “sulla strada giusta”, loro sono “disperati” e chiedono consiglio alla redazione, che ha un’apposita rubrica chiamata “I consigli di Laura”, per evitare che il figlio perseveri nelle sue “decisioni sbagliate”.

Laurea in Giurisprudenza

Ecco lettera e risposta:

Cara Laura,

sono madre di un figlio che si è laureato, con ottimi voti, in giurisprudenza. Ha anche superato l’esame per potere praticare la professione. Benissimo lei dirà, ma sa invece cosa ha fatto? Ha comunicato a me e al padre di volere seguire il suo sogno di sempre per qualche anno: essere chef. Lei immaginerà la nostra reazione. È vero che lui, sin da giovane, ha manifestato questo suo desiderio ma mio marito l’ha convinto prima a studiare e poi, se sarà il caso, seguire i propri sogni. Ebbene ha preso il padre alla lettera e appena finito di studiare si è iscritto ad un corso per chef e, per disgrazia, è stato persino assunto in un ristorante molto famoso di New York…

Manco a dirlo, dopo il suo successo, vuole continuare su questa strada. E ovviamente io e mio marito siamo distrutti. Eppoi, quello di chef, non è un lavoro più da donne? Questa storia va avanti da tre anni e quello che mi preoccupa di più è la sua età. Mio figlio oggi ha trentatre anni. Ma quando affronto l’argomento, con tutta la calma possibile, lui mi risponde che è sulla strada giusta e aggiunge che è autosufficiente perché il ristorante lo paga molto bene. Sinceramente io non so più cosa fare se lasciare che prenda le sue “sbagliate” decisioni o continuare a lottare nella speranza che capisca che non è sulla strada giusta.

Floriana

Cara Floriana,

dopo aver studiato per fare contenti i genitori si è dedicato anima e corpo a seguire il suo sogno. A me sembra che suo figlio sia in una botte di ferro e se ha l’energia per voler realizzare il suo sogno lo lasci fare. Capisco la sua preoccupazione e quella di suo marito ma credo che forse sareste più preoccupati nel vedere vostro figlio frustrato per non aver potuto seguire il suo sogno. Inoltre non è vero che quello dello chef sia un mestiere da donna. Infatti, i più famosi chef sono uomini. Lo lasci sognare e forse verrà il momento che sarà lui stesso a “sentire” se è sulla strada giusta o no, se ha studiato invano tutti quegli anni per diventare avvocato. La scelta deve farla lui. E qualcosa mi dice che sarà quella giusta. Qualunque essa sia.

Laura

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