A casa 8,5 milioni gli studenti italiani, fino al 15 marzo. Una proroga della chiusura non renderebbe invalido l’anno scolastico. Ci sarebbe una riduzione della preparazione ma i prof terranno conto della situazione. Tecnici al lavoro per ipotizzare azioni in caso di stop prolungato: bocciature disincentivate e niente Invalsi e Alternanza scuola lavoro all’esame
Il ministero dell’Istruzione si sta attrezzando per tenere in piedi l’anno scolastico di fronte allo scenario peggiore. Sono tre le ipotesi sul tavolo della ministra Lucia Azzolina: si torna a scuola lunedì 16 marzo, ma ad oggi questa è ritenuta la meno probabile. La seconda possibilità è il rientro per lunedì 6 aprile (l’ultimo decreto firmato da Conte e Speranza, due giorni fa, offre la possibilità di arrivare alla chiusura fino a venerdì 3 aprile senza bisogno di nuove carte). Il problema è il terzo scenario: la ministra ha messo al lavoro i dipartimenti sulla possibilità, tutt’altro che remota, che di fronte a una persistenza del contagio si possano tenere chiusi gli istituti scolastici italiani per due mesi: marzo e aprile. Con il ritorno in classe lunedì 4 maggio.
Di fronte a una vacanza forzata lunga due mesi per otto milioni e mezzo di studenti, come si può salvare il travagliato Anno scolastico 2019-2020 e, soprattutto, cosa sarà degli Esami di Stato? Della Maturità? È praticamente certo che gli istituti che fin qui non hanno svolto le ore di Alternanza scuola lavoro non dovranno più farla. Non c’è più tempo. Oggi i “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, questa la dizione, sono materia obbligatoria per l’ammissione alla Maturità: il governo, via decreto, è pronto a togliere l’obbligatorietà. Lo stesso ragionamento si sta facendo per i Test Invalsi, partiti, per la quinta classe superiore, lunedì scorso. Anche queste prove sono necessarie per l’ammissione all’esame e dovranno svolgersi entro il 31 marzo. C’è la possibilità che, “per ragioni di forza maggiore”, siano annullati. Serve una Maturità snella e si ragiona sulla possibile eliminazione della figura del commissario esterno. Se davvero le scuole dovessero restare chiuse fino al 4 maggio, agli studenti di quinta resterebbero sei settimane per preparare l’esame (che si apre il 17 giugno con la prova di Italiano). Sulla forma della Maturità serve deliberare entro questo mese.
La ministra Azzolina spinge sulle “lezioni a distanza” ed è certo che, per poter giudicare alunni e studenti, ci saranno anche “valutazioni a distanza”. Su tutto questo il decreto ha dato poteri diretti al dirigente scolastico. Il ministero e il governo cercano criteri uniformi in tutto il Paese, ma si terrà conto del fatto che le “zone rosse” hanno già scontato 10-12 giorni di classi chiuse. Un altro problema che si stanno ponendo in Viale Trastevere è questo: si potrà bocciare quando probabilmente tutte le scuole italiane non potranno garantire la frequenza minima di 200 giorni? Il rischio ricorso è alto.
Franco Locatelli, direttore del Consiglio superiore di sanità, ha detto che la proroga della chiusura delle scuole è possibile. Intanto è stato allungato il periodo di divieto delle gite scolastiche: dal 15 marzo al 3 aprile.
Sul congedo straordinario per i lavoratori dipendenti il governo studia uno strumento giuridico speciale, diverso dal congedo parentale (troppo costoso) e dal congedo per malattia (potrebbe creare problemi nel caso di cumulo con altri giorni di assenza). Per gli autonomi e i lavoratori con partita Iva si pensa, invece, ai voucher per sostenere i costi del baby sitting: «Vogliamo mutuare un modello in uso negli Stati Uniti», spiega il viceministro dell’Economia Laura Castelli. Per gli studenti disabili arriverà un potenziamento dell’assistenza domiciliare. Il ministro per la Famiglia Elena Bonetti ha proposto di riconoscere il diritto di assentarsi dal lavoro per provvedere ai figli ai coniugi di operatori sanitari impegnati nell’emergenza. Le norme la prossima settimana.
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