Sconti sui biglietti aerei per i fuorisede: perché l’iniziativa del governo è un flop

Dei 50 milioni stanziati dal governo Conte II per il progetto “Sicilia Vola” sono stati spesi appena 98 mila euro. Tra compagnie che non hanno aggiornato il sito con l’iniziativa e le low cost a cui non è convenuto aderire.

Lo sconto sui biglietti aerei sarebbe dovuto essere il regalo di Natale del governo Conte II a studenti e lavoratori fuorisede: ma solo 1.256 studenti, 674 lavoratori, 38 disabili gravi e 63 “migranti sanitari” ne hanno usufruito. Spesi 98 mila euro su 50 milioni di euro stanziati.

Soprattutto durante il periodo natalizio delle festività i prezzi degli biglietti aerei schizzano alle stelle, fino ad arrivare a 500 euro per una tratta (anche per le compagnie low cost). Il governo Conte II con l’iniziativa “Sicilia Vola” aveva stanziato 50 milioni di euro per applicare uno sconto del 30% sui voli da e per Palermo e Catania. na misura – che avrebbe dovuto essere una boccata d’ossigeno per i fuorisede e che invece si è rivelata un fallimento, tra lungagini buracratiche e la reticenza di molte compagnie low cost.

Il sistema per accedere allo sconto è semplicissimo: basta andare sul sito Siciliavola, registrarsi, inserire i propri dati e generare un codice sconto. Codice che, poi, dovrà essere inserito nell’apposita sezione “buoni” sul sito della compagnia aerea selezionata (solo Ita finora) al momento della prenotazione (qui la guida). Così, se un volo costa 200 euro, verrà pagato 60 euro in meno, dunque 140. I 60 euro verranno resi in un secondo momento dallo Stato alla compagnia aerea che, di fatto, non ci rimette nulla di tasca propria. Ma le compagnie aeree avrebbero dovuto adeguare il proprio sito per far inserire il codice sconto, e molte aziende hanno preferito fare un passo indietro, eccetto Ita. Quest’ultima ha prezzi medi, non bassi come quelle delle low cost Ryanair o WizzAir. Il paradosso, dunque, è che, prenotare in largo anticipo con WizzAir, per esempio, risulta essere più vantaggioso che comprare un volo Ita con il 30 per cento di sconto.

Il problema dei biglietti aerei

Le compagnie aeree, fin da subito coinvolto dal ministero dei Trasporti in questo progetto, alla fine hanno deciso di non accettare, eccetto Ita. EasyJet, con una nota ufficiale, ha spiegato che in questa fase ha deciso di “non aderire a Sicilia Vola in virtù delle difficoltà che una eventuale adesione avrebbe comportato, soprattutto in termini di necessità di adeguamento di processi e sistemi. In ogni caso – concludono – non escludiamo a priori una possibile adesione al progetto in futuro”. Anche WizzAir in una nota dice di “essere stata invitata a prendere parte all’iniziativa Sicilia Vola”. Tuttavia, “dopo aver valutato tutti i dettagli e i costi di sviluppo necessari, la compagnia ha concluso che i costi non avrebbero compensato i potenziali benefici”.

Una decisione che ha fatto irritare persino il ministero dove si chiedono come mai non abbiano accettato la proposta visto che “non ci perdono nulla”. L’Enac, tra l’altro, si è impegnata a procedere al rimborso alle compagnie aeree “entro il giorno 30 del mese successivo a quello di applicazione dello sconto, previa presentazione da parte del vettore della documentazione contabile da cui risulti esclusivamente la rendicontazione degli sconti praticati e l’ammontare complessivo degli stessi”.

Troppa burocrazia e paletti

Possono utilizzare il buono solo i residenti nella Regione siciliana che siano: studenti fuorisede “che effettuano il viaggio da e per gli aeroporti di Catania o di Palermo su tutte le rotte nazionali ed europee di collegamento con la sede del proprio ateneo”; i disabili gravi “che effettuano il viaggio da e per gli aeroporti di Catania o di Palermo su tutte le rotte nazionali ed europee”; i lavoratori dipendenti “con sede di lavoro fuori dalla Regione Sicilia e reddito lordo inferiore a 25 mila euro che effettuano il viaggio da e per gli aeroporti di Catania o di Palermo su tutte le rotte nazionali ed europee di collegamento al fine di raggiungere la propria sede di lavoro”; gli utenti del servizio di trasporto aereo per ragioni sanitarie (i cosiddetti “migranti” per ragioni sanitarie), “con reddito lordo annuo non superiore a 25 mila euro, che effettuano il viaggio da e per gli aeroporti di Catania o di Palermo su tutte le rotte dell’Unione Europea di collegamento con la località in cui devono sottoporsi a ricoveri, accertamenti e cure sanitarie”.

Costano meno biglietti aerei non scontati

Uno sconto del 30 per cento, con una compagnia come Ita, può certamente essere vantaggioso in un periodo, come quello del Natale, dove i prezzi dei biglietti aerei con tutte le compagnie aeree sono altissimi. Ma nel resto dell’anno non conviene affatto. Ma un biglietto Milano-Catania nella settimana 15-19 gennaio costa appena 4,99 euro a tratta con Ryanair mentre con Ita il minimo è 39,98. Questo significa che, applicando lo sconto del 30 per cento dell’incentivo Sicilia vola, il biglietto costerebbe 27,98 euro, già scontato, con Ita, contro i 4,99 euro, non scontati, di Ryanair. Che senso ha tutto questo? In questo caso, ad esempio, non accedere allo sconto significherebbe risparmiare quasi 23 euro.

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