Sciopero, a Torino studenti bruciano foto di Draghi

Cobas: “Per la scuola chiediamo di aumentare gli organici e di diminuire il numero degli alunni per classe” per il Green pass “Chi non è d’accordo non può sostenere le spese per i tamponi”
Una gigantografia di Mario Draghi data alle fiamme dagli studenti che stanno manifestando in corteo a Torino, 11 Ottobre 2021. Davanti alla sede del Miur, in corso Vittorio Emanuele, è stata bruciata anche una bandiera dell’Europa, Torino, 11 ottobre 2021 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Lo sciopero generale di Cobas, Usb e tutti i sindacati di base, Cub, Unicobas, Sgb, e Orsa rischia di bloccare l’Italia da Nord e Sud. A rischio i trasporti del settore pubblico e privato: treni in stazione dalle 21 di domenica 10 ottobre, aerei a terra, autobus e metro fuori servizio. Anche scuole e uffici pubblici coinvolti nella protesta per l’agitazione che prevede fasce di garanzia soprattutto in relazione al trasporto locale nelle grandi città. In mattinata presidiato il Mur contro le mancanze del mondo scolastico su classi pollaio e carenza insegnanti.

I motivi dello sciopero

Per la scuola si richiedono “maggiori investimenti per assumere insiegnanti e diminuire le classi pollaio. Ma anche riduzione delle ore di lavori, stop ai contratti precari, revisione delle pensioni e rilancio dello stato sociale nei comparti istruzione e sanià.

Lo sciopero generale nazionale di 24 ore promosso da “tutte le organizzazioni sindacali conflittuali, alternative e di base si preannuncia con un’alta partecipazione in tutto il Paese, a maggior ragione dopo le violenze dello squadrismo fascista di sabato a Roma”, sottolinea l’Unione Sindacale di Base nel riferire che si terranno manifestazioni in più di 40 città di lavoratori di ogni categoria del settore pubblico e di quello privato. A Roma una molteplicità di appuntamenti alle 10 del mattino porterà la protesta delle aziende in crisi sotto al Mise, al ministero dell’Istruzione e al ministero della Semplificazione.

I disagi per il trasporto urbano

Giornata complicata anche per chi usa i mezzi pubblici in città. Nel trasporto regionale, garantiti i servizi essenziali dalle ore 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. A Roma stop in vista per Atac, Roma Tpl e Cotral: i mezzi si bloccano dalle 8.30, quando si fermeranno le corse di autobus, metro e delle linee Roma-Civitacastellana-Viterbo, Termini-Centocelle e Roma-Lido. I trasporti riprenderanno tra le 17 e le 20. A Milano, fasce di garanzia tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21. A Napoli, servizi di trasporto pubblico garantiti nelle fasce 5.30-8-30 e 17-20.

Scioperoa Roma chiude la Metro C

Un corteo per le strade del centro di Roma organizzato da Cobas e Cub. Partito da piazza della Repubblica fino a piazza Madonna di Loreto, passando per piazza Venezia. Centinaia di persone hanno partecipato, nonostante la pioggia. Il centro storico, teatro sabato di scontri e disordini durati ore, è super presidiato dalle forze dell’ordine. Disagi al traffico in quel quadrante della città. La Metro C è chiusa e le linee A e B sono a servizio ridotto, la mobilitazione dei sindacati di base, unita alla pioggia e ad alcune manifestazioni in corso, sta creando disagi alla circolazione, con traffico sostenuto in diverse aree della capitale. Chiusa anche la ferrovia Termini-Centocelle.   Anche i movimenti di lotta per la casa sono scesi in piazza e si sono uniti alla manifestazione dei lavoratori Usb davanti al Mise. Secondo quanto si è appreso da fonti di Polizia, c’è stata prima un’occupazione simbolica da parte di una cinquantina di persone in uno stabile di via Piemonte dove è stato affisso uno striscione “la città non è in vendita” e poi i movimenti si sono uniti al sit-in. I manifestanti hanno ottenuto l’autorizzazione di sfilare in corteo fino a Santi Apostoli.

A Cagliari striscione: “No fascismo, no green pass”

fascismo, no Green pass. E’ uno degli striscioni portati in giro nelle strade di Cagliari dai circa duecento partecipanti al corteo organizzato in concomitanza con lo sciopero generale indetto tra gli altri da Cobas e Usb. Appuntamento in piazza Garibaldi in mattinata, poi la marcia verso piazza del Carmine per gli interventi conclusivi. Hanno aderito alla manifestazione laboratori e studenti. E in molte classi gli alunni hanno disertato le lezioni per appoggiare la protesta. Scuola, trasporti e continuità territoriale sono i temi chiave della mobilitazione. 

“Uno sciopero molto importante – ha sottolineato Enrico Rubiu, Usb – contro l’operato di questo Governo sia per quanto riguarda i lavoratori pubblici sia per quelli del settore privato. Ci dicono che ci riempiranno di soldi, ma finora abbiamo visto molte condizioni e pochi euro. La riforma fiscale ad esempio andrà a peggiorare la situazione per chi percepisce stipendi medio bassi. E non mi sembra che la crisi sia superata: basta guardare la situazione del Porto canale di Cagliari, di Eurallumina, di Sider Alloys. Tutte vertenze ancora da risolvere”. All’attacco anche Andrea De Giorgi, Confederazione Cobas e docente di Filosofia: “Per la scuola – ha spiegato – chiediamo di aumentare gli organici e di diminuire il numero degli alunni per classe. E ci battiamo per il ruolo unico anche per superare le differenze tra insegnanti”.

A Milano flash mob e sciopero dalle 15

Lo sciopero nazionale dei trasporti pubblici è indetto dalle organizzazioni sindacali Cub trasporti, Usb lavoro privato Lombardia, Sgb, Al Cobas e Sol Cobas, che hanno proclamato uno sciopero generale nazionale di 24 ore di tutti i settori pubblici e privati. Secondo quanto riferito dalla polizia locale le metropolitane funzionano regolarmente e non si segnalano, al momento, particolari criticità su banchine e fermate. Atm, l’azienda dei trasporti cittadina, ha confermato che “a Milano il servizio sta proseguendo su tutte le linee metropolitane. Il traffico potrebbe rallentare la circolazione delle linee di superficie” e che “l’agitazione del personale delle linee di superficie e metropolitane è consentita dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio”. Sciopero indetto principalmente “contro le politiche del governo Draghi e dell’Unione Europea in quanto rivolte a scaricare la crisi sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici ad esclusivo vantaggio della classe padronale e del potere finanziario”. 

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