Docente e youtuber (ma senza autorizzazione): il “Professor Stranamore” finisce nei guai

Massimo Taramasco, 55enne docente di Elettronica in un istituto tecnico statale di Savona, al centro di un’indagine della Guardia di finanza. Non aveva mai richiesto l’ok per svolgere un altro lavoro oltre a quello a scuola. Danno erariale per 160mila euro.

Prof di giorno, youtuber di notte (e non solo), il tutto però senza la necessaria autorizzazione a svolgere “il doppio incarico”: è finito nei guai Massimo Taramasco, 55 docente di Elettronica in un istituto tecnico statale di Savona e molto noto sul web dove, con oltre 400mila followers su Youtube, ha al suo attivo più di 37mila video, alcuni dei quali milioni di visualizzazioni.

Compensi indebiti per 360mila euro

Il docente è accusato di non aver chiesto e ottenuto l’autorizzazione necessaria per lo svolgimento di attività extra professionale al di fuori dell’ambito scolastico. Ma non è finita qui: per quanto riguarda l’aspetto più prettamente fiscale, la Guardia di finanza gli contesta compensi indebiti per un totale di 360mila euro. In tutto il danno erariale ipotizzato dalle Fiamme gialle si aggirerebbe attorno ai 160mila euro.

I video con milioni di visualizzazioni

L’insegnante gestiva cinque canali su Youtube, uno dei quali vantava addirittura 168 milioni di visualizzazioni, nei quali si vantava di insegnare “ingegneria dell’amore”, dispensando consigli su come comportarsi nelle relazioni sentimentali. Tra i video di maggior successo, quelli che specificavano i segnali da cogliere per capire se una persona era interessata a qualcuno oppure se era imminente la fine di una relazione: per questo qualcuno lo aveva anche ribattezzato “Professor Stranamore”.

La denuncia alla Corte dei conti

Gli accertamenti portati avanti dalla Guardia di finanza hanno consentito anche di confermare lo status giuridico di dipendente pubblico dell’insegnante, con rapporto a tempo pieno, nonché di acquisire documentazione sui pagamenti ricevuti per l’attività di youtuber in assenza però della necessaria autorizzazione per svolgere qualsiasi attività extra professionale. Inoltre, i finanzieri hanno proceduto ad inoltrare rapporto-denuncia alla Procura regionale presso la Corte dei conti della Liguria, segnalando i compensi derivanti dal doppio lavoro svolto per l’attività online.

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