Eduscopio 2022, secondo la classifica annuale di Fondazione Agnelli bocciare non serve

È online l’aggiornamento della guida interattiva della Fondazione Agnelli per aiutare le famiglie a scegliere la scuola migliore per i propri ragazzi. Gavosto (Fondazione Angnelli): “Per colpa del Covid l’11% dei diplomati non è riuscito a trovare lavoro”

A Milano continua a svettare il liceo classico di Comunione e liberazione “Sacro Cuore” mentre fra gli scientifici restano imbattibili il Leonardo e il Volta (entrambi statali); a Roma il classico “Giulio Cesare” balza dal decimo al primo posto beffando il Visconti e il Tasso e il Righi conferma il suo primato assoluto fra gli scientifici. Torna Eduscopio (www.eduscopio.it), la mappa interattiva delle migliori scuole superiori d’Italia redatta dalla Fondazione Agnelli.

Quali sono i parametri scelti? Le scuole sono state valutate rispetto un criterio esterno ad esse, cioè in base al rendimento dei diplomati al primo anno di università (esami sostenuti e media dei voti) per tutti gli indirizzi di scuola superiore e anche in base al tasso di occupazione e alla coerenza fra studio e lavoro nel caso degli istituti tecnici e i professionali. Il tutto “tarato” statisticamente in modo da tener conto delle variabili di contesto. C’è poi un terzo indicatore che non fa media ma serve a capire se una scuola è inclusiva o selettiva: la percentuale di studenti diplomati senza essere mai stati bocciati. In base ai dati di Eduscopio, ripetere l’anno non serve; anzi, in media, gli studenti delle scuole che “scremano” di meno ottengono risultati migliori di quelli dove si boccia senza pietà.

Quest’anno Eduscopio misura anche gli effetti del Covid sulla scuola: “I dati ci dicono che il Covid ha avuto forti ripercussioni sui percorsi dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che hanno scelto di cercare lavoro – ha detto il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto -. Il tasso di occupazione calcolato da Eduscopio per i diplomati del 2019 che hanno cercato l’impiego in piena pandemia risulta dell’11% più basso rispetto ai diplomati del 2017. Dopo il forte calo degli apprendimenti registrato dall’Invalsi nel 2021 e 2022, la pandemia rischia dunque di lasciare segni profondi anche sulle prospettive di lavoro di questa generazione”. Per la nuova edizione sono stati analizzati i dati di 1.289.000 diplomati italiani di 7.700 scuole in tre successivi anni scolastici (2016/2017, 2017/2018, 2018/2019). Si tratta quindi di studenti che hanno fatto la Maturità prima dell’era Covid, ma nel caso dei diplomati a giugno 2019 anche delle prime matricole che hanno dovuto fare i conti con gli effetti del lockdown scattato a marzo 2020.

Classifica

Milano città si conferma il primato del liceo classico paritario Sacro Cuore, seguito a ruota dal Giulio Casiraghi di Cinisello, statale. Al terzo posto un’altra scuola paritaria, l’Alexis Carrel (anch’esso vicino a Cl come il Sacro Cuore), mentre il Berchet, al quarto posto. Al quinto sale l’Educandato statale Setti Carraro, ex scuola femminile fondata da Napoleone, il Carducci e il Manzoni si accontentano del sesto e settimo posto, all’ottavo entrano in classifica i gesuiti del Leone XIII, al nono il Primo Levi di San Donato, al decimo ritorna in classifica il Parini mentre esce il Beccaria. Se si allarga lo sguardo all’hinterland, se si considerano cioè tutti i classici entro il raggio di 30 chilometri dal centro città, balza in testa il liceo Antonio Banfi di Vimercate (statale). Di conseguenza perdono una posizione il Sacro Cuore, il Casiraghi e l’Alexis Carrel, al quinto si piazza il Legnani di Saronno che sta davanti anche al Berchet.

Roma scala ben dieci posizioni il liceo classico Giulio Cesare che quest’anno è in tesa, scalzando il Visconti che finisce quinto. Calano anche il Tasso, il Virgilio e il Vittorio Emanuele II, il Vivona , mentre salgono di qualche posizione l’Augusto, il Manara, il Mamiani. Ma i primi dieci a contendersi la palma sono sempre gli stessi licei. E’ invariato invece il podio dei Licei Scientifici con il Righi in testa anche quest’anno seguito dal Morgagni e dal Cavour. Per quanto riguarda i licei linguistici, scala la classifica il Renzo Levi che da ottavo passa al primo posto, scalzando l’Edoardo Amaldi. Il Mamiani esce dalla decina mentre gli altri istituti si riposizionano. Per i licei delle scienze umane si conferma in testa il Giordano Bruno, mentre il Carducci finisce al nono posto.

A Napoli piccoli aggiustamenti in testa alla classifica dei classici dominata di nuobo dall’Jacopo Sannazaro. In fondo entrano il Carlo Levi e il Mahatma Gandhi. Scambio di posizioni al vertice per gli scientifici tra il Mercalli e il Convitto Vittorio Emanuele II. Scende al terzo posto il Giordano Bruno tra i licei delle scienze umane di Napoli per lasciare il posto di testa al Comenio che scala cinque posizioni rispetto allo scorso anno. Cambiano al vertice per gli stituti tecnici, con un cambio di posizioni in cima alla classifica, ma si confermano sempre le stesse scuole quando si va ad analizzare il tasso di occupazione dei giovani diplomati degli istituti tecnici napoletani, che come gli altri in giro per l’Italia, hanno risentito molto dell’effetto Covid sul mondo del lavoro.

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