Supera un solo esame in tre anni: la Questura le nega il permesso di soggiorno

Una ragazza cinese iscritta alla facoltà di Economia di Ferrara si è vista rigettare la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno per non aver raggiunto il numero minimo di esami nel suo percorso universitario. Inutili i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato.

Era riuscita a sostenere un solo esame in tre anni e per questo il suo permesso di soggiorno non è stato rinnovato obbligandola quindi a lasciare l’Italia nonostante i corsi al Tar e al Consiglio di Stato: è quanto è accaduto a una studentessa cinese iscritta all’Università di Ferrara.

Si era iscritta ad Economia

La ragazza aveva ottenuto un visto di permanenza per poter seguire un corso di lingua italiana a Ferrara, propedeutico all’iscrizione all’università. Superato il corso, la studentessa si era iscritta alla facoltà di Economia, per il conseguimento della laurea breve non riuscendo però a superare nessun esame nel primo anno accademico. A causa di alcuni problemi di salute poi aveva fatto ritorno in Cina per tornare in Italia diversi mesi dopo per superare il suo primo esame alla vigilia del terzo anno di corsi. A quel punto obbligata a presentare una nuova istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio, la questura di Ferrara ha rigettato la sua richiesta proprio a causa del mancato superamento del minimo di esami utili per poter avere diritto al rinnovo.

Ricorso al Tar e al Consiglio di Stato

A quel punto la studentessa, come ha ricostruito il quotidiano la Nuova Ferrara, ha iniziato una lunga battaglia legale producendo un ricorso al Tar. Per i giudici amministrativi non era bastato che la studentessa avesse addotto come giustificazione del ritardo a sostenere esami, i problemi di salute in cui era incappata durante il suo rientro in Cina e per questo hanno rigettato il ricorso.

Il numero minimo di prove da superare

La stessa decisione è stata presa di recente anche dal Consiglio di Stato: il mancato accoglimento, come spiegato nella sentenza, è dipeso proprio dal non aver superato gli esami previsti dal Dpr 394 del 1999, che impone il superamento di almeno un esame nel primo anno accademico e due in quelli successivi per poter ottenere il permesso di soggiorno per motivi di studio. “In base a questa normativa – scrivono i giudici amministrativi – l’extracomunitario che viene a studiare in Italia deve perseguire questo scopo con un minimo di profitto, altrimenti la sua presenza nel nostro Paese risulta ingiustificata”.

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