Inaugurazione dell’anno accademico alla Sapienza. Polimeni: “Nostra responsabilità è immunizzare dalle frettolose verità da internauti contro la scienza”

“La scienza ha anche delle conseguenze pratiche, ma non è questo il motivo per cui la facciamo” ha detto il premio Nobel Giorgio Parisi citando il fisico Richard Feyman. E sugli investimenti in ricerca: “Ad oggi assorbe poco più dell’un per cento in Italia, ma arriva a più del 4% in Corea del Sud”

Ruolo della scienza, investimenti per la ricerca e risposta alla pandemia Covid-19. Sono stati questi i temi al centro dell’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 di Sapienza Università di Roma. La cerimonia, a 719 anni dalla fondazione dell’Ateneo, si è svolta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della rettrice Antonella Polimeni, del premio Nobel Giorgio Parisi, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e il presidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini.

Giorgio Parisi: lectio magistralis

“La scienza ha anche delle conseguenze pratiche, ma non è questo il motivo per cui la facciamo”. È con le parole del fisico Richard Feyman che il neo nobel per la Fisica, Giorgio Parisi ha introdotto la sua lectio magistralis in Aula Magna. Il nobel italiano ha sottolineato quanto siano scarse le risorse per la ricerca: “Al giorno d’oggi assorbe poco più dell’un per cento in Italia, ma arriva a più del 4% in Corea del Sud”. Ad aprire la cerimonia il nuovo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Alla vostra comunità mi lega un senso di appartenenza, per gli anni qui trascorsi sia come studente che come docente. La Sapienza è stata ed è un presidio di lotta importante contro il Covid. Nell’amministrazione capitolina troverete un alleato attento. Invito tutti gli studenti ad essere protagonisti, tanto della vita universitaria quanto di quella della città, perché il vostro sguardo verso il futuro rappresenta una ricchezza per la città”.

A seguire l’intervento del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Scienza e sapere devono essere motore del cambiamento. E dobbiamo essere coerenti con quello che diciamo”, per questo abbiamo deciso, nella “nuova programmazione 2021-26, di stanziare 420 milioni solo per la ricerca. Noi nel Lazio sosterremo ancora di più i nostri ricercatori destinando loro fino a 2 mila euro a ricercatore. Cancelliamo insieme la vergogna che i ricercatori italiani siano i meno pagati in Europa”.

La rettrice Polimeni e la fiducia nella scienza

“Vogliamo un ‘contagio delle responsabilità’ tra studenti, docenti e personale tecnico, amministrativo e bibliotecario”, ha detto la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni. La rettrice, citando la scienziata Marie Curie ha ricordato che “la consapevolezza scientifica è un tesoro raro su cui bisogna vegliare incessantemente”. Poi, ricordando le iniziative messe in campo dall’Ateneo per contrastare la pandemia, ha parlato di fuecia:”È difficile capire il presente senza interrogarsi sul rapporto tra fiducia e conoscenza, quella ‘fiducia epistemica’ che oggi sembra posta in discussione da momenti di crisi sociale che minano l’autorevolezza dell’azione medico-scientifica e dell’informazione, come è apparso evidente sui temi della campagna vaccinale e dei provvedimenti di sicurezza. Il nostro compito non è quello di condannare moralmente le posizioni antiscientiste, ma di renderci pienamente responsabili della formazione di una coscienza collettiva fondata sulla conoscenza. Nostra è la responsabilità di immunizzare dalle frettolose verità da internauti contro la scienza”.

Dopo la rettrice è intervenuta la studentessa afghana Malila Nazaran che ha recitato i versi di una poesia da lei composta per il suo popolo. “Oggi in Afghanistan è diventato pericoloso, per le donne è quasi impossibile. Ogni giorno i talebani calpestano i nostri diritti, hanno paura della nostra conoscenza”.

La conclusione del Presidente della Repbblica

La conclusione della cerimonia, affidata alle parole del presidente Mattarella. “Questo ateneo ha una storia di grande prestigio. Sottolineata dalla presenza di tante autorità – ha aggiunto il capo dello Stato -, segnato da tante figure illustri, di premi Nobel, come il professore Parisi”. Mattarella ha anche evidenziato “l’orgoglio di avere nel nostro Paese la prima rettrice di un ateneo così grande”. Poi, il riferimento alla campagna di prevenzione Covid: “Le vaccinazioni sono state in fondo anche una sorta di referendum sulla scienza“. Visto che la popolazione vaccinata contro il Covid sfiora il 90 per cento, il capo dello Stato ha aggiunto: “Questo referendum vede nove a uno in vantaggio la scienza“. Nel suo discorso Mattarella, ha anche sottolineato un dettaglio personale: “A poche settimane dalla conclusione del mio ruolo, delle mie funzioni di presidente della Repubblica, mi si consente di tornare alla Sapienza dove ho studiato“. Per concludere, ha ricordato che “l’articolazione delle funzioni tra organismi diversi, la temporaneità degli incarichi e una buona dose di autoironia, una capacità adeguata di ironia su se stessi, consente di mantenere quel distacco che rende sempre autentico e non alterato il rapporto con le responsabilità“.

Davanti al Rettorato, dove si è svolta la cerimonia, un gruppo di universitari appartenenti al movimento no green pass hanno mostrato uno striscione di protesta. “Quando i popoli barattano le propria libertà – si legge sul cartellone poi affisso sulla ringhiera del cortile antistante la facoltà di Fisica – in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva. Sergio Mattarella, 25-4-19”. Gli studenti hanno anche distribuito un volantino con sopra scritto: “Attenzione, tra pochi mesi ti scadono i diritti!”.

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