Officine Italia: un piano giovani per il rilancio del Paese

Officine Italia allo Young International Forum: dall’organizzazione di un evento virtuale alla stesura di un Piano Giovani per il rilancio del Paese

Officine Italia allo Young International Forum: dall’organizzazione di un evento virtuale alla stesura di un Piano Giovani per il rilancio del Paese

Ad aprile 2020, mentre l’Italia stava già affrontando la grave emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia Covid-19, un gruppo di 50 studenti e giovani professionisti accomunati dalla volontà di contribuire a rendere il proprio Paese un posto migliore, hanno deciso di dare vita ad Officine Italia. È questa la storia che Margherita Carusi, Giulia Di Donato ed Enrico Nano, in qualità di rappresentanti di tutto il team, hanno avuto l’opportunità di raccontare in questa edizione 2020 dello Young International Forum svoltosi il 7, 8 e 9 Ottobre a Roma, un appuntamento ormai immancabile per tutti i giovani che si apprestano a compiere importanti scelte per il proprio percorso formativo e professionale. Durante la conferenza, i ragazzi hanno avuto l’occasione di spiegare come è nato il primo evento virtuale di Officine Italia, che si è svolto online dal 15 al 17 maggio 2020 e ha coinvolto più di 1400 partecipanti, più di 50 aziende e istituzioni partner e più di 100 associazioni giovanili

Il tema centrale dell’incontro è stato il Piano Giovani 2021. Come spiegato da Margherita “dopo aver visto l’energia dei partecipanti al nostro evento virtuale e la volontà di tantissimi attori, quali aziende, associazioni, università, personaggi di spicco del panorama italiano di dialogare e collaborare con i giovani, abbiamo deciso di unire le forze e, insieme ad altre associazioni e movimenti giovanili italiani, creare una rete che fosse un collettore di interessi, istanze e riflessioni della nostra generazione, in grado di stimolare il dialogo, la creazione di idee e la raccolta di proposte concrete e innovative per rilanciare l’Italia.”L’obiettivo di questo nuovo progetto è stato quindi quello di “rendere l’Italia un Paese per giovani, un Paese più sostenibile, inclusivo e innovativo”.

È da questa missione che nasce l’iniziativa della Rete Giovani 2021.Riportando le riflessioni fatte da Giulia nel corso della conferenza “questo momento storico è cruciale perché le scelte politiche ambiziose e lungimiranti che il nostro Paese dovrà necessariamente intraprendere nei prossimi mesi necessitano di un maggiore coinvolgimento dei giovani nella vita politica. La quasi totale mancanza di un coinvolgimento strutturale dei giovani nel dibattito e nelle scelte politiche infatti rischia di tagliare fuori un portatore di interesse fondamentale che sarà il protagonista di quel futuro che viene plasmato dalle scelte di oggi e dall’impiego dei fondi del Next Generation EU, nome già di per sé molto eloquente”.

Il Next Generation EU apre infatti nuovi scenari per il rilancio del nostro Paese e per progettare un futuro che dia un ruolo attivo alle nuove generazioni. L’ambizioso piano europeo prevede uno stanziamento di 750 miliardi di euro, di cui l’Italia potrebbe ricevere circa 205 miliardi di euro tra sovvenzioni (77), prestiti (126) e garanzie (2), e introduce la possibilità storica per l’emissione di debito comune. La stessa Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, nel corso del suo primo discorso sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo, ha esplicitamente dichiarato che, per essere ambiziosi, coraggiosi e lungimiranti, è proprio dai giovani che bisogna prendere esempio.  

È questa l’esigenza che ha spinto ragazzi e ragazze membri delle tante altre associazioni ed entità giovanili italiane della Rete Giovani 2021 a rimboccarsi le maniche durante i mesi estivi e a lavorare su un documento di proposta che raccogliesse le istanze elaborate dai giovani per l’Italia: il Piano Giovani 2021. Come precisato da Enrico: “l’approccio metodologico che abbiamo utilizzato per la stesura del Piano è quello degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: 3 sono le macro-aree di intervento individuate, Società Inclusiva, Cultura dell’Innovazione e Sostenibilità Ambientale, poi dettagliate da tematiche specifiche per le quali sono state elaborate azioni e proposte concrete, corredate a loro volta da indicatori e target qualitativi e quantitativi.” I temi affrontati nel Piano sono davvero molti, dall’allineamento tra la scuola e mercato del lavoro, l’inserimento lavorativo dei giovani, la digitalizzazione e il rilancio strategico della ricerca, fino alla transizione energetica, l’economia circolare e la mobilità intelligente.

Nel corso della seconda parte della conferenza, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di approfondire alcune di queste tematiche intervistando due ospiti di eccezione: il Prof. Enrico Giovannini – Professore Ordinario di Statistica Economica presso l’Università Roma Tor Vergata, Fondatore e Portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis) – e il Prof. Alessandro Rosina – Professore Ordinario di Demografia presso l’Università Cattolica di Milano, Direttore del Center for Applied Statistics in Business and Economics e Coordinatore Scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo. L’intervista è iniziata affrontando un principio cardine del Piano Giovani, quello dell’equità intergenerazionale, un principio che secondo il Prof. Giovannini deve diventare pilastro fondamentale del nostro ordinamento costituzionale, e del coinvolgimento dei giovani nelle scelte politiche. Il Prof. Rosina ha infatti sottolineato come le scelte politiche di oggi dovranno raggiungere un obiettivo ambizioso ma fondamentale, rendere l’Italia un Paese per giovani, cosa che attualmente non è.

Anche i “servizi per l’infanzia” sono stati al centro del dibattito: ne emerge che oggi sottodimensionati sono però  fondamentali per creare i presupposti per un vero ascensore di mobilità sociale, data l’importanza che i primi 8 anni di vita hanno nello sviluppo delle capacità cognitive, psicologiche  e sociali di una persona. Secondo il Prof. Rosina, il loro rafforzamento è cruciale in un Paese sempre più anziano, dove le prospettive lavorative dei giovani aspiranti genitori sono sempre meno ottimistiche. Queste politiche darebbero inoltre un forte slancio al raggiungimento della parità di genere, altra nota dolente del sistema Italia e trattata a fondo nel Piano Giovani 2021. Parlando invece di innovazione, le proposte discusse riguardano il potenziamento dell’imprenditorialità giovanile, ad esempio attraverso gli “spin-in universitari” e il rilancio strategico della ricerca attraverso maggiori fondi dedicati e una riqualificazione del dottorato e della carriera accademica. Su questo tema, il Prof. Giovannini ha constatato in modo molto netto che “in Italia, nei processi di innovazione di qualunque tipo, siamo molto bravi nella fase di ‘start’, e molto meno in quella di ‘up’, quella in cui si scalano in grande progetti neonati”.

I due esperti hanno poi sottolineato l’importanza del coinvolgimento dei giovani nelle scelte politiche: il Piano Giovani 2021, in tal senso, “ha del miracoloso”, come sottolinea il Prof. Giovannini, perché dimostra la capacità dei giovani di fare rete, unire le forze, e contribuire concretamente e costruttivamente al dibattito politico. Le nuove generazioni sono i principali interpreti dei profondi cambiamenti in atto nella nostra società ed è per questo che, come spiegato da Giulia, “la Rete Giovani 2021 ha un altro obiettivo di lungo-termine, che forse è il più ambizioso”, ovvero quello di lanciare un messaggio forte alle istituzioni, di far sapere che anche i giovani vogliono essere coinvolti concretamente nel dibattito politico. “Quello che abbiamo in mente è di inaugurare un nuovo paradigma, un processo di coinvolgimento strutturale delle nuove generazioni nella costruzione del futuro del Paese”. Un Paese dove rimanere, tornare e costruire il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno.

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