Milano, studenti ‘prigionieri’ nella scuola che volevano occupare: “Costretti a passare la notte al gelo e a fare pipì in cortile”

Alta tensione al liceo artistico “Brera” di Milano dove un gruppo di studenti ha dovuto passare la notte al gelo all’interno della scuola che volevano occupare. Scambio di accuse con la preside dell’istituto: “Ci ha negato la possibilità di utilizzare i bagni”. “Non è vero, i ragazzi sono entrati a scuola quando i locali erano già chiusi”.

Costretti a passare tutta la notte al freddo, senza cibo e a fare bisogni dall’aperto, perché rinchiusi all’interno della scuola che volevano occupare. È quanto è successo (anche se le versioni al momento sono contrastanti con la presidenza che smentisce questa ricostruzione) a circa 70 studenti del liceo artistico “Brera” di Miliano.

Tutto è cominciato ieri quando dopo una settimana di autogestione, gli studenti del Brera avevano deciso di continuare la loro protesta attraverso l’occupazione dell’edificio. Si è innescato quindi un braccio di ferro tra la dirigenza, che voleva impedire l’occupazione, e i ragazzi che è sfociato dopo un tentativo di occupazione, nell’ingresso da parte di un gruppo di ragazzi all’interno degli spazi scolastici.

A quel punto il racconto della dirigente si discosta nettamente da quello di ragazzi e genitori. Secondo i giovani, la preside, Emilia Ametrano, avrebbe vietato agli studenti entrati l’utilizzo degli spazi scolastici, e chiuso gli occupanti tra il cortile e il corridoio. La porta di sicurezza bloccata con un lucchetto, sottratti i power bank per ricaricare i cellulari. Secondo la dirigente, invece, i ragazzi sono rimasti bloccati perché entrati di notte, quando alcuni locali della scuola sono chiusi. E al mattino bagni e catene di sicurezza sarebbero stati liberati.

Una versione smentita dagli studenti: “La presidenza non ha dato margine di contrattazione. L’ingresso è stato bloccato anche per i genitori che volevano vedere i propri figli– scrivono i rappresentati di istituto in una nota- Questa situazione è illegale sotto moltissimi punti di vista e già querele sono partite verso la presidenza da parte della componente genitori della scuola”.

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