Alternanza scuola-lavoro, la ministra Messa tende la mano agli studenti: “Vanno ascoltati”. Nuove occupazioni a Bologna e Milano

La ministra dell’Università e della Ricerca invita al dialogo con i ragazzi che in queste settimane stanno scendendo in piazza chiedendo lo stop ai progetti Pcto dopo la morte di due studenti in pochi giorni. Ma la protesta non si ferma: occupato il liceo classico “Minghetti” a Bologna. A Milano niente lezioni in tre istituti.

“L’alternanza scuola-lavoro ha ovviamente pro e contro come tutte le iniziative e gli studenti vanno assolutamente ascoltati, e non solo ascoltati: bisogna cercare di interagire, di comunicare, perché si sta formando quasi un fossato della comunicazione”. Tende la mano agli studenti che in questi giorni stanno scendendo in piazza per chiedere lo stop immediato dei progetti di alternanza scuola-lavoro, Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca, parlando a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Firenze.

“Io credo che dobbiamo capire con gli studenti – ha proseguito la ministra – quale sia il metodo migliore per partire dall’idea di una scuola un pochino diversa rispetto all’attuale. Poi, a seguito di come viene fatta la scuola, capire anche come fare l’alternanza scuola-lavoro. Questo ovviamente poi all’università
assume dei connotati completamente diversi rispetto a quelli della scuola. L’università è questo periodo molto libero, in cui le idee devono avere il sopravvento, e che ti prepara però poi al mondo del lavoro”.

Intanto la mobilitazione degli studenti va avanti: dopo le manifestazioni dello scorso week end, con polemiche feroci anche per gli scontri che si sono registrati a Torino e a Roma con le forze dell’ordine, oggi ad Ancona è previsto un presidio in piazza Cavour per ricordare Giuseppe Lenoci e chiedere di intervenire subito sul Pcto organizzato dai ragazzi e le ragazze della Rete degli Studenti Medi delle Marche insieme ad ACU Gulliver – Unione degli Universitari e Officina Universitaria.

Inoltre non si fermano le proteste nelle scuole: a Bologna lo storico liceo “Minghetti” è stato occupato questa mattina mentre a Milano è stato occupato il Cremona-Zappa, che ospita un liceo economico sociale e un istituto tecnico economico, e il liceo artistico Boccioni.

“Gli studenti e le studentesse stanno dando un segnale forte al Paese – ha detto Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi  – Da settimane ci mobilitiamo contro un’Alternanza Scuola-Lavoro che sfrutta e ci inserisce in un mondo del lavoro precario e insicuro, oltre che contro un sistema didattico che ci impone un Esame di Maturità che non valuta nulla e non ci permette di crescere. La politica deve ascoltarci e rendersi disponibile a cambiare la scuola ripartendo da noi”

Siamo immersi in un sistema che sfrutta le giovani generazioni, che normalizza il precariato e il lavoro privo di tutele e sicurezza – aggiunge Giovanni Sotgiu, coordinatore dell’Unione degli Universitari – La decisione del Parlamento Europeo di bocciare l’abolizione dei tirocini non retribuiti, insieme al modello fallimentare del PCTO, rende evidente come sia necessario costruire una nuova cultura del lavoro passando certamente anche per i luoghi di formazione, e come questi debbano slegarsi da un modello legato esclusivamente a logiche di profitto e alla compressione dei diritti. Intendiamo lanciare un messaggio netto e forte: non accettiamo più che la nostra salute e i nostri diritti siano subordinati al guadagno di pochi”.

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